Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  florizel il 6/6/2011 14:40:09
Lezik

Citazione:
Che roba sono i ... "privati reali"? Esistono i privati in Italia?


Lezik, io non sono esattamente una filo-statalista, e questo lo sai.
Ma credo che per sostenere un’idea della società ALTRA da questa, sia dalla realtà concreta che bisogna partire: solo andando a sondare gli effetti nefasti prodotti dal sistema che la “governa”, o dalle mistificazioni e manipolazioni di cui la infarcisce, si possono individuare i meccanismi ed i motivi che la regolano, e che vanno scardinati.

Ho l’impressione che in tema di privatizzazione della gestione delle risorse idriche, i sostenitori della gestione privata stiano tralasciando un particolare importante: non siamo di fronte ad un meccanismo concorrenziale svincolato dalle leggi di mercato globale (strettamente legate alla politica economica DEGLI STATI e delle nazioni), il che implica che qualunque azienda multinazionale che dovesse gestire i nostri acquedotti ne farà dipendere costi e realizzazioni delle infrastrutture connessi dagli interessi che ne può ricavare.

Se tu stesso chiedi, retoricamente, se esistono i privati in Italia, sei ad un ottimo punto di partenza per poterti dare una risposta: non si tratterebbe di un’operazone che apre ad un LIBERO mercato, ma di una sporchissima operazione di delega totale di gestione di una necessità umana a grandi colossi (leggi soggetti a grande monopolio) che senza la tutela degli stati stessi non potrebbero prosperare.

Mi risponderai che, invece, pretendere che la gestione dell’erogazione dell’acqua resti in mano allo stato, non fa che rafforzare il suo intervento. Benissimo, sono d’accordo che anche questo è uno dei risvolti che vengono ribaditi con un SI al referendum. E rispondo che ritengo sia meglio, sempre utopisticamente parlando, lottare un giorno per “liberare” anche il mercato dalle logiche statuali, ed ottenere un servizio migliore per tutto ciò che attiene le nostre esistenze, piuttosto che andare a rinchiudersi in una trappola dove il “privato” altro non è che il figlio legittimo di questo sistema.

In Italia, una delle regioni dove è più forte la gestione privata del servizio idrico, è la Sicilia:

La privatizzazione in Sicilia. (PDF)

Ad Agrigento, in particolare, la gestione privata ha dei risvolti drammatici, si parla perfino del fatto che la Girgenti Acque ceda quantità massicce delle erogazioni alla Coca Cola, e sarebbe legittimata a farlo nell’ambito delle relazioni tra aziende private.

Come accade in India, a Kerala,
dove un impianto di imbottigliamento della micidiale bevanda ha causato una massiccia riduzione delle risorse idriche ai danni delle popolazioni locali.

A Milano (che non è esattamente il paesello di campagna… quanti milioni di abitanti ci sono a Milano, dove la “polpetta” sarebbe abbastanza grossa per tutti?)
la gestione pubblica sembra dare buoni risultati.

Cosa ci fa dubitare del fatto che un affidamento totale della gestione degli impianti idrici possa progressivamente rendere ancora più “audaci” (se non lo fossero già abbastanza) le multinazionali, definitivamente legittimati da un possibile esito referendario a loro favore?

“Acquedotti con infiltrazioni, mafiose”.

Non hai il sentore che l’azienda “stato”, svincolandosi dalle responsabilità circa l’indirizzamento dei capitali derivanti da soldi pubblici per la gestione delle risorse idriche, abbia finalmente la mano libera per poter investire in altre losche attività, come ad esempio l’industria delle armi?

Perché non auspicarsi, ed adoperarsi, che questa mobilitazione per l’acqua pubblica possa essere un punto di partenza, e porti anche, in futuro, a mettere il naso nella gestione statuale dei soldi pubblici?

Un link
con un po’ di dati.

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