Ecco scoperto l'arcano. Mentre Lezik si riferiva a far pagare tanto (in totale) chi consuma tanto (in totale), il nostro eroe Mande, forse distratto da Qui, Quo e Qua, non aveva come al solito capito nulla ed aveva pensato a prezzi crescenti per consumi crescenti..
Leggendo le motivazioni dei promotori del referendum, si palesa la loro avversione addirittura per le tariffe per l’acqua: lorsignori vorrebbero che a finanziare il servizio idrico ci pensasse la fiscalità generale, senza alcun collegamento con il livello di consumo. Ma non è più democratico che ognuno paghi ciò che consuma (e ciò che spreca)?"
http://www.libertiamo.it/2010/07/21/acqua-il-buon-senso-contro-il-populismo-idrico-dei-referendari-e-il-silenzio-dei-grandi-partiti/
ma come qualificare chi sfrutta questa indigenza per beneficiare anche chi l’acqua la usa per fontane e piscine, oppure per usi industriali? Perché costoro non debbono pagare l’acqua al prezzo giusto? I prezzi sono uno strumento per l’efficiente allocazione delle risorse, in particolare per decidere gli investimenti. Perché l’acqua deve stare fuori dal sistema dei prezzi?»
http://phastidio.net/2011/05/06/acqua-bene-pubblico-anche-con-due-no-referendum/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+phastidio%2Flhrg+%28Phastidio.net%29
Ah genio, in qualsiasi mercato (mica solo i mitici "monopoli naturali") e sei un buon cliente e compri tanto da me ti faccio uno sconto. Ma prezzo più basso "per unità di prodotto" non significa che "pagherai di meno di chi consuma poco". Se io consumo 10 al prezzo di 1€ e tu 100 al prezzo di 0.5€ io spenderò 10€ e tu 50€.
Me ne torno nel limbo...
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=6349&post_id=194938