Ma ci sono dei ma:

1) Gli scaffali son pieni di roba che in genere non mi piace molto e magari non sono l'unico a pensarla cosi'.
2)C'e' da dire che in Italia i prezzi al supermercato sono un po' piu' potabili che qui (attorno alle £2 per bottiglietta da mezzo litro), ma per le birre di qualita' non pastorizzate il prezzo non e' proprio popolare neanche li', se le trovi.
3)Sai cosa ci hai messo, quando la fai tu. E' chiaro che se incominci a ficcarci concentrati, preparati, zuccheri melasse e saccarina non c'e' piu' molto senso. Io ad esempio non posso bere alcune birre commerciali, mi fanno venire un mal di testa diabolico: che ci mettono?
4)E' un passatempo culturale e ci si possono fondare, se non ce ne sono, dei club esoterici. Una scusa per bere molto a poco prezzo, anche se prima bisogna ammortizzare il costo dell'attrezzatura. C'e' da dire che i prezzi delle materie prime sono gonfiatissimi: le birrerie spendono parecchio meno (e non solo per la quantita' maggiore) se no avrebbero gia' chiuso. Per questo varrebbe la pena di vedere se qualche micro-birreria puo' vendere i grani e coltivare il luppolo sul balcone di casa.
5)Si e' meno dipendenti dal supermercato.
6)Non puoi, come per il vino, comprarti il barilotto da imbottigliare alla cooperativa, ma e' piu' facile (e molto) da fare rispetto al vino.