Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  Pispax il 13/10/2010 4:12:49
Citazione:

florizel ha scritto:
Citazione:
A differenza dei "rivoluzionari" chips & beer di questo forum


Quando avrai finito di sputare sentenze ed emanare giudizi a vanvera come un cazzone pieno d'acqua sul pulpito, fai un fischio.
Ok?

Nemmeno hai idea della determinazione di quella gente, nemmeno hai un'idea della sofferenza e del disastro che sta subendo.
Quindi, o ti informi o taci.
Ok?


A giudicare dal tenore di certe repliche, di disastri ne avvengono abbastanza.
Mi pare evidente.








Citazione:
E torna la domanda di SEMPRE a cui NON rispondi ( forse perchè ti piace più rileggerti i tuoi ridondanti post o ascoltare la TUA voce nelle orecchie, piuttosto che CONFRONTARTI): considerando che "bruciare le schede elettorali" non creerebbe alcun problema alla classe politica, se ne deduce che il non-voto NON le serva. Ma allora NEMMENO il voto, O NO?

Quindi, a COSA cazzo serve il voto dei "democratici" cittadini di questa democratica democrazia?
Sarebbe il caso di rispondere abbastanza sinteticamente, e possibilmente senza prendere per il culo il prossimo.


Credo che sia la trentaduesima volta che lo ripeto, in un modo o nell'altro.
Vediamo se a parlare in termini ANCORA più espliciti si riesce a far passare una consapevolezza.




Vado per gradi, e provo a fare un disegnino.

Ma ti anticipo che non sarò in grado di dire le stesse cose che dico dall'inizio del thread in modo più esplicito di così, quindi dopo questo tentativo credo che mi arrenderò.

E sia CHIARO anche che sto semplicemente rispondendo alle tue domande.
Per farlo bisogna che sia tu che io si entri nella logica "voto" e "democrazia". Se non volevi entrarci dovevi fare delle domande diverse.

(Quindi tanto per capirsi non prenderò in considerazione repliche del tipo "ma tanto il voto non serve perché si deve abbattere lo Stato". Nel caso lo dicevi subito e io non perdevo tempo.)





Citazione:
considerando che "bruciare le schede elettorali" non creerebbe alcun problema alla classe politica, se ne deduce che il non-voto NON le serva.


Questo è un modo MOLTO edulcorato per esprime la questione.
E sostanzialmente inesatto.

Non è che alla classe politica "il non voto non le serva": iniziamo a dire che il problema è che il non-voto non le crea alcun danno.

E' chiara questa cosa?
Ne riparlo con più calma dopo.



Ora veniamo all'aspetto più paradossale della faccenda.

E che sia chiaro che io parto da una visione della politica e dei politici parecchio PEGGIORE di quella che tu e tanti altri avete espresso.
(Anche se il mio "peggiore" si muove in altre direzioni. Ognuno ha la sua scala di valori)


Però per amor di discussione adotto la "vostra", coram populi: il "politico" è uno che bada esclusivamente al proprio interesse e al proprio potere. Non ha alcuna spinta ideale, e tutto quello che fa lo fa in funzione del maggior potere (e quindi del maggior tornaconto) che ne può ottenere. E nel cercare di ottenere potere e tornaconto non ha nessuno scrupolo di coscienza, senso etico o senso morale.

Ci siamo fin qui?
E' un riassunto sufficientemente infame e miserabile?

Teniamola a mente, e ricordiamo che questa NON E' la mia definizione: è la definizione adottata per confutare le mie affermazioni.





O vediamo come si colloca questo "politico" di fronte al problema.

Se a non votare è la signora Pina, che crede fermamente in chissà cosa e che trae le proprie convinzioni elettorali da Bruno Vespa/Famiglia Cristiana/Novella 3000/l'Unità, la classe politica se ne sbatte allegramente la minchia.
Il voto della signora Pina i vari partiti se lo giocano a monte, facendo pressione sulla RAI per essere invitati a Porta a Porta una volta di più degli altri.

Se poi succede che la signora Pina non va a votare, pazienza: non sarà certo lei a mettere in crisi il sistema.
Lei ciecamente crede e combatte, e se stavolta non ha potuto votare non ha troppa importanza.
Magari era triste per Sarah Scazzi, o turbata dal delitto Cogne, o incuriosita dal delitto della Meredith, o nostalgica per il delitto di via Poma, o stranita per il delitto dell'Olgiata.
Roba che non a caso le viene propinata proprio perché non si interessi troppo della politica.

In termini di contestazione del sistema l'astensione della signora Pina non ha alcuna influenza. (E neppure il suo voto, se è per questo)




Il problema invece si pone quando sono quelli che vogliono contestare il sistema attuale a voler andare a votare.

Qui si parla di gente cazzuta, gente che non si lascia distrarre da tre grullatelle retoriche.
Gente che ha idee e fermezza.
Un branco enorme di gattini attaccati al pelo dei coglioni, che mettono in discussione tutto quello che viene detto al solo scopo di intortarli.
Gente che non si lascia infinocchiare.
Gente che ti misura sui fatti e non sulle chiacchiere, che pretende risultati, che si ricorda quello che hai detto al comizio precedente e te lo rinfaccia se non lo hai ottenuto, e ne chiede ragione, e vuole sapere esattamente come intendi perseguire gli obiettivi che hai promesso.

Se questi individui fossero pochi sarebbero un problema del tutto trascurabile.
Il problema è che sono TANTI. Eccome se sono tanti.
E c'è il rischio che si organizzino.
E se tanta gente si organizza per fargli il culo, qualunque "politico" perde sia il potere che il tornaconto.

Quindi il "politico" ha un problema: c'è tanta gente che, se solo se ne accorge, può tranquillamente fargli il culo.
Basta che ci pensino un attimo: scelgono uno qualunque di loro e tutti gli altri lo votano.
In teoria è abbastanza facile. Strano a dirsi, lo è anche in pratica.
Adieu, "politico".
Adieu, potere.
Adieu, tornaconto.

Il "politico" non può in alcun modo controllare il loro voto. Neppure se va tutte le sere da Vespa, che tanto questi bucaioli Vespa non lo guardano.

E quindi ha una sola soluzione possibile: cercare di fare in modo che questa gentaccia non vada a votare.
Racchiudere tutte le potenziali mine vaganti nella baia dell'astensione.


Se si astiene la signora Pina il "politico" non subisce alcun danno. Se si astiene una qualunque persona contraria al sistema così com'è, il "politico" ne ha un grandissimo vantaggio.







Citazione:
Ma allora NEMMENO il voto, O NO?


Infatti non gli serve.

In effetti il "politico" (ricordo che abbiamo preso una definizione molto deteriore di "politico") se ne sbatte le palle del TUO voto.
Così come del mio.

Con un 20% di affluenza alle urne, ma anche con meno, viene eletto un governo pienamente legittimo.
L'unico modo per metterlo in qualche modo in discussione è fare una serie di manifestazioni enormi nelle piazze, ma anche il quel caso il governo non è per niente tenuto a dimettersi.
Pensare il contrario è illusorio. La realtà è questa.
E qualunque altro modo di cambiare il governo che non siano ALTRE regolari elezioni - che devono essere indette da un altro "politico", in questo caso il Presidente della Repubblica - è a tutti gli effetti un golpe.

E ai golpe si reagisce, (putroppo) legittimamente, con la Legge Marziale, con lo Stato d'Emergenza e con Le Leggi Speciali.
Tutto fatto nella difesa formale dello Stato: e il fatto che in quel momento ci sia un governo fantoccio non ha la minima importanza.

Te questo non lo sai.
Molti altri non lo sanno, e si cullano nella pia - e comica - illusione che i "politici" di dimettano dalla vergogna.

Il "politico" invece questa cosa la sa benissimo.
Il sogno del "politico", che fa politica (secondo questa definizione) solo per il potere e per i propri interessi, è di avere l'affluenza più bassa possibile alle urne.
Tanto i rimborsi elettorali li prende sulla base dei votanti potenziali, non sui votanti effettivi.
Poi gli basta comprarsi uno 0.3% al supermarket elettorale della Camorra, oppure garantire un qualche migliaio di assunzioni nei musei, e diventa il primo degli eletti.
E quelli sono voti CERTI, e gli avanza ancora qualche milione di euro.

Il "politico" se ne sbatte le palle di avere un'alta affluenza alle urne. Gli basta avere un voto in più del suo avversario.



Chiaro che a questo punto la concorrenza elettorale diventa un problema economico.
Chi raccoglie più fondi per PAGARSI i voti vince.
E' abbastanza indifferente se questi voti li paghi "di tasca sua" ( = con mutui basati sui rimborsi elettorali), oppure se li paghi "di tasca sua" ( = utilizzando soldi delle tangenti) oppure se li paghi "di tasca sua" ( = utilizzando fondi pubblici per garantire favori, pensioni e assunzioni), oppure se li paghi "di tasca sua" ( = utilizzando come investimento dei soldi che ha già in tasca con le proprie ditte, p.es. Mediaset, con la certezza di riprenderli moltiplicati in un secondo tempo, a danno della collettività).

Però in ogni caso li paga.


Visto che i rimborsi elettorali vengono spartiti DOPO le elezioni, e in ogni caso quella è una base di partenza comune, i politici che avranno successo sono quelli che hanno a disposizione più soldi di tangenti, e/o più soldi da investire, e/io più soldi pubblici da sprecare.

In caso di bassissima affluenza alle urne, cosa che peraltro non crea alcuna preoccupazione al "politico", anzi, c'è un'ottima probabilità che a venire eletti siano proprio i più corrotti, cioè quelli che dispongono di più fondi "neri".


Tutte queste esaltazioni dell'astensionismo le trovo abbastanza masochistiche.
Si dimetteranno "dalla vergogna", come no.







Citazione:
Quindi, a COSA cazzo serve il voto dei "democratici" cittadini di questa democratica democrazia?


Al "politico", niente.
Lui ha i suoi canali "alternativi" per procurarseli.
Non necessariamente la camorra. A volte sono proprio canali istituzionalizzati: per esempio Fanfani ha fatto avere l'esonero dalla leva all'incirca a mezza Arezzo. Anche grazie a questo fatto la sua base elettorale era formidabile.


Al cittadino, tutto.
E' l'unica difesa che ha nei confronti del "politico", e l'unica possibilità che ha di sostituirlo con un politico.
Ed è una possibilità importante, ma solo se viene utilizzata con consapevolezza.
Altrimenti se abbocca alla propaganda non serve a niente neppure a lui.






La cosa che trovo assolutamente scontata è che peggiore è la nostra opinione dei "politici", maggiore è la nostra convenienza diretta ad andare a votare.
Ovviamente per altre persone.
Altrettanto ovviamente, in modo consapevole.

E anche questo è abbastanza paradossale: ma solo fino a quando non ci si riflette un po' su.






Queste cose le sto dicendo da tempo.
Spero questa volta di essermi spiegato a sufficienza, e di aver risposto alle tue domande.

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