Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  florizel il 29/7/2010 16:11:39
a_mensa
Citazione:
una dimostrazione è possibile in quei campi dove ogni parola usata è stata definita perfettamente e si è d'accordo sul loro significato, ma dove questo processo non preceda l'esposizione, ogni interpretazione diventa valida, o quasi. non credo si possa DIMOSTRARE alcunchè, in questo ambito.


Ma infatti io non intendo dimostrare cosa si produrrebbe con un ampio margine di astensione. Posso solo ipotizzarlo.
Questo, come per altre tante cose che potrebbero accadere, e che potrebbero mettere in crisi il sistema.

Sono partita dall'intento di Pispax, vedi il suo primo post:

"Visto che fino a questo momento nessuno è mai riuscito a spiegarmi perché il non andare a votare dovrebbe migliorare le cose, allora provo a iniziare io spiegando perché a votare io ci vado."

Sto cercando di dimostrare perchè il voto NON funziona, almeno nei termini in cui viene affermato invece che è, appunto, utile.

A questo punto bisogna interrogarsi: "utile" a chi e a cosa?
La questione che qui si esula di affrontare è SE, il voto, da mezzo si sia via via manifestato piuttosto come un fine; cosa che, PER ME, è sua caratteristica fondamentale, in questo sistema.
O, meglio, in un sistema di democrazia rappresentativa.

Citazione:
io potrò "dimostrarti" in tanti modi diversi la bontà di una affermazione, e tu replicare ch eper te non è "dimostrata" perchè continui ad avere dei dubbi e obiezioni in proposito.


Io sono del parere che è un metodo puerile quello di chiedere la dimostrazione di "funzionamento" di qualcosa che nei fatti non è avvenuto.
Soprattutto, pretendendo di dimostrare che ciò che è già esperito sia migliore per il semplice fatto che lo si sperimenta quotidianamente.

Piccola divagazione: prendi le discussioni sul cancro: se si afferma che la chemio "funziona scientificamente", è perchè viene adottata come UNICA cura legittimata dalla medicina ufficiale.
Eppure, di esperienze di guarigione con altri tipi di approcci ce ne sono state. Solo che non sono ritenuti "legittimi" in quanto non scientificamente "approvate" (non semplicemente NON sperimentate, attenzione).
E non le si sperimenta perchè non vengono approvate.
Non le si approva perchè non le si sperimenta.
Un circolo vizioso in cui il mezzo (la chemio) si è sostituito al fine (la risoluzione della malattia), diventando esso stesso il fine.

In sintesi: se non si dimostra che il voto NON mette in condizione di "scegliere", ma "adegua" determinate aspirazioni ed aspettative ad un meccanismo che invece le fagocita subito dopo averne utilizzato la promessa concretizzazione (e spesso anche dopo averle suscitate), e per il mantenimento di un sistema, qualsiasi ipotesi "altra" verrà sempre additata come campata in aria, astrusa, utopistica.

Se ci si ostina a vederlo come un mezzo PER, e non si prende atto del contesto dal quale è nato ed in cui si inserisce, che a mio parere lo adotta come un FINE, trovo difficile che ci si possa "confrontare".
Malgrado le stesse premesse che poni te.
Almeno qui.

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