Re: Questo cazzo di voto

Inviato da  a_mensa il 28/7/2010 17:57:46
@ pispax

rinuncio ancora una volta al mio proposito, perchè troppo interessante la sfida che proponi, ed io alle sfide non so resistere.

Innanzitutto una questione di metodo.
Visto che sei tu a sostenere che il voto serve, dovresti essere tu a dimostrare la tua convinzione.
Mi pare che a iniziare questo 3d sia stato proprio tu cercando di farlo, e a mio parere non riuscendoci affatto.
Quando ti si mettono davanti le contraddizioni del tuo assunto, che fai ? sostieni che allora sono gli altri a dover dimostrare il contrario. Ma questo è solo un rigirar la frittata, tu hai iniziato e tu devi dimostrare la tua tesi.
È un po’ troppo semplice, ed anche un pochino disonesto, alle obiezioni alla propria tesi sostenere “ e allora dimostratemi il contrario”. Tu hai iniziato, e tuo è il compito. Se le tue dimostrazioni non sono convincenti, ma restano inevase le obiezioni, sei tu in difetto, non chi obietta.

Una precisazione inoltre a te e Ashoka.
Il mio libro dei giochi descrive il pocker come l’ho riportato qui. Se in altri ambienti, paesi , o nazioni lo si gioca in modo diverso, beh…. Non mi resta che ritirare l’esempio. Io l’avevo fatto comunque sulla base di un supporto più che attendibile. Interessante sarebbe sapere dove avete appreso Voi il gioco del Poker.

Ora dato che sono buono e comprensivo delle difficoltà altrui, prendo in considerazione l’invito posto.
E come al solito ricorro al Devoto-Oli.
Dimostrare = far conoscere in modo chiaro e inequivocabile. Rendere evidente , confermare mediante prove di un certo peso ….. convalidare mediante opportuni argomenti,o con l’esperienza ……
e altre definizioni per aspetti particolari.
Una dimostrazione algebrica o geometrica è facile da fare poiché regole numeriche e parole in queste materie sono perfettamente definiti , ma una dimostrazione logica, su cosa si può basare ?
Io, noi che siamo contrari al voto, ne abbiamo portati a valanga, ma tu dici che non contano, invece di cogliere il senso logico di uno scritto che fai ? estrapoli qualche frase, ci ironizzi un po’ sopra ma non riesci a contestare il senso globale di quanto ti si dice.
Ti si adducono i fatti, ma su quelli sorvoli, si prova con l’assurdo, peggio che andar di notte, e allora si ricorre al “ ma allora facci vedere tu, dove ha portato il voto”, che poi dovrebbe come ho specificato sopra, essere invece il metodo corretto. Ma ovviamente non lo fai.
Ti ho scritto una storiella , quella dei 4 sotto e 5 sopra, ma visto che non la potevi svilire non l’hai nemmeno presa in considerazione.
Ho indicato un link ad un articolo che cadeva a pennello su questo dibattito, non l’hai commentato.
La cosa più complicata, visto il tuo modo di agire e interagire, è capire cosa intendi tu per dimostrazione, visto che, di esempi concreti e positivi non ne puoi portare tu, a sostegno della tua tesi, come non ne possiamo portare noi a sostegno della nostra, ma entrambi possiamo solo portare esempi negativi, ovvero di come una cosa promessa, annunciata invece non si verifichi.
Ma per ragioni diverse, in quanto il non-voto, non ha raggiunto ancora nei nostri sistemi percentuali apprezzabili (come ti è stato detto ma sulla qual cosa hai sorvolato, portando solo come esempio gli USA, paese del quale ti è stata fatta presente una certa anomalia ), mentre il voto ha solo amplificato quelle differenze sociali che invece avrebbe dovuto ridurre, ma per attuare la qual cosa nessuno conosce cosa invece ci vorrebbe.
Per una dimostrazione logica, occorre un minimo di accordo di partenza, su alcuni dati e su alcuni avvenimenti. Se questo manca la conclusione non può essere che quanto verificatosi in questo 3d, ovvero un dialogo tra sordi, a volte anche simpatico, a volte indisponente, ma assolutamente privo di possibili conclusioni.
Finchè quindi , non ci si metterà d’accordo su tutto quanto ho elencato, le tue richieste non possono che cadere nel vuoto, ma non per cattiva volontà ma per vizio di forma.
Nel senso che non è comprensibile come e in che modo tu ritenga eventualmente soddisfatta la tua richiesta.
Ti prego di non perdere tempo a rispondere a frase per frase ….. o capisci il senso complessivo di questo scritto, oppure ogni alternativa è pura perdita di tempo.


Ps. Opinione personale.
Una democrazia non può formare un popolo.
Solo un popolo che per storia, cultura, abitudine, condizioni ambientali, o qualsiasi altra causa, abbia già assimilato e interiorizzato il concetto, può attuare una democrazia.
Democratico diventa un popolo che riesce ad imporre la democrazia contro il volere della propria classe dominante.
E quando dico popolo, dico la stragrande maggioranza di esso, in quanto, cambiamenti pilotati da una parte interessata di esso, interessata a passare LEI dalla parte del potere, organizza l’evento di cambiamento (vedi rivoluzione francese, rivoluzione americana , rivoluzione sovietica), il risultato non è certo la democrazia.
Elites che usano il resto della popolazione ignorante e rimbesuita come mezzo per i loro scopi, non costruiscono una vera democrazia, ma un simulacro della stessa, in cui cambia solo la composizione della classe dominante.

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