Re: IL LATO OSCURO DI ROBERTO SAVIANO

Inviato da  Makk il 9/12/2010 0:12:10
Citazione:

florizel ha scritto:
“Ma non mi riferivo all’ebreo “qualunque””

Makk: non è che io abbia stima infinita per Saviano. [cut] Sulla realtà non ha poi 'sto controllo ferreo.
Ad esempio la sua scelta di equidistanza destra-sinistra è miope.

Flo: In realtà non mi riferivo al Saviano politico, ma al Saviano sedicente “ebreo” che per automatismo conseguente afferma che Israele sia uno dei posti migliori in cui vivere. Per un “ebreo”, naturalmente.

Aspetta un momento:
hai introdotto tu il concetto che il saviano-anti-mafia aveva la visione profonda della realtà e quindi non poteva essere miope verso la situazione israeliana. E parliamo di situazione eminentemente politica (oltre che etica, umanitaria, storica, ecc)

Chi ha connesso il saviano-scrittore-investigatore col saviano-politico e col saviano-ebreo sei tu: non credevi alla mia ipotesi che il suo essere ebreo offuscasse le sue capacità critiche.
Ti ho solo ribattuto:
A- Che il saviano ebreo è potentemente a rischio di offuscare la sua sagacia (cioè secondo me invece è proprio un "ebreo qualuinque")
B- Che, a parte essere scrittore/investigatore, non è che dimostra tutta sta sagacia (politica = visione di realtà)
C- Che fra l'altro è un borghesotto: quando si arriva davvero al dunque i cazzetti suoi saranno La Priorità.


Citazione:
A mio parere, non è solo questione di “finezza” se non si schiera apertamente e radicalmente, la sua è una scelta, piuttosto che una forma di miopia intellettuale o etica.

Qui parliamo del saviano-borghesotto. Beh, siamo d'accordo: non miopia, ma furbizia.
Sceglie di non schierarsi perché non "scontenta il lettore", vuole essere simpatico a destra e a sinistra. Probabilmente pensa che i casalesi bastino e avanzano come nemico, non vuole anche il PDL.
Ovviamente ha fatto malissimo i conti.
(E quaglia con la mia opinione che politicamente non sia un'aquila)


Citazione:
Niente a che vedere con la sindrome che descrivi, che non nego: negarla significa non volersi rendere conto di quanto possa attecchire la propaganda del potere e della politica, al di là di qualsiasi prova cercata e trovata circa l’enorme menzogna sionista

Eh? Scusa, ma così la neghi eccome.
La cosa di cui parlo io è secolare, atavica, riscontrabile storicamente.
Cosa c'entra con la menzogna sionista? Con la propaganda? Con le prove false? Con roba che al massimo ha un secolo o poco più?
Al massimo il sionismo si può servire di quella paura (e lo fa), ma la paura è reale e non ha nessun bisogno di "attecchire". Fa parte della cultura ebraica da secoli, come le treccine hassidim.

Citazione:
Makk: Il senso di insicurezza dell'ebreo non fa parte dello schema: non è né provocato ad arte né immotivato, cioè né costruito né fittizio.
Flo: Su questo non sono d’accordo. Se quel senso di insicurezza AL DI FUORI della “terra promessa” non fosse stato coltivato non si sarebbe realizzato il grande esodo di ebrei in terra palestinese, dopo la IIGM.
E non solo ad opera del sionismo, che è, appunto, un’ideo-logia.
Ma anche ben prima della IIGM.

Ecco, mi sa proprio che parliamo di due sentimenti diversi. "Ben prima della IIGM" parliamo comunque di a cavallo fra XIX e XX secolo, o di quando!?
Di quale altro movimento/organismo storico che non è il sionismo stiamo parlando?
Shakespeare [visto che è di moda portarlo a testimone] nel Mercante di Venezia ci dà conto di come noi gentili abbiamo fatto del nostro meglio nel generare il sentimento di cui parlo io. Era il 1600 ed era già storia vecchia...

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