Re: IL LATO OSCURO DI ROBERTO SAVIANO

Inviato da  Santaruina il 23/6/2010 20:09:48
Per quanto mi riguarda, ritengo Zevi uno dei personaggi centrali e più importanti della modernità, capace come pochi di incarnare lo spirito che anima le elite che hanno direzionato l'evolversi dell'universo culturale e politico degli ultimi 300-400 anni.

Zevi ha "codificato" per primo le modalità con cui il messianismo degli ultimi tempi entra in contatto con l'anomia (tutto è permesso, e con tutto si intende tutto: l'incesto, l'infanticidio, il tradimento più infimo).
L'importanza della sua opera risiede in due aspetti: in primo luogo, il suo non era il delirio di un folle, ma la lucida espressione di una ideologia in sé coerente.
In secondo luogo, il suo non è stato un movimento isolato.

Jakob Frank ne ha seguito le orme, e i Frankisti, seguaci di frank, hanno ottenuto nei secoli successivi posti di comando in governi e multinazionali.
Senza Zevi e senza Frank non esisterebbe Leo Strauss, il filosofo-ideologo che ha ispirato i neocon, e senza questo trio non si comprenderebbe la politica americana degli ultimi 20 anni.

Io personalmente non so quanto Saviano sappia effettivamente di Zevi, spero che ne sappia poco, altrimenti non si capirebbe in quale modo possa dirsi affascinato, seppur in anni giovanili, da un personaggio che organizzava riti blasfemi (per la religione ebraica) che contemplavano anche sacrifici umani.

Altro aspetto interessante, Zevi, nonostante la sua immensa importanza nel forgiare il pensiero contemporaneo-anomico che caratterizza la nostra elite, è pressoché sconosciuto, anche in campo accademico.

Il primo a parlare in modo approfondito di questa importantissima figura, rompendo un tabù secolare all'interno del mondo ebraico, fu il grande studioso israeliano Gershom Scholem.
In Italia fu invece Maurizio Blondet nel suo "Gli Adelphi della Dissoluzione" a parlarne in maniera un po' estesa, sempre riferendosi alle ricerche di Scholem.

(una curiosità: quando scrissi l'articolo su Zevi, riprendendo l'analisi degli Adelphi e quindi di Scholem, non esisteva ancora nessun articolo che parlasse di Sabbatai Zevi in italiano nella rete.
E anche questo fa pensare, considerando la mole di materiale che si trova su internet su qualunque argomento).

A presto

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