Re:L'angolo delle cose preoccupanti...

Inviato da  ivan il 20/1/2015 7:53:04
Citazione:
č la forma dei messaggi che corrompe qualsiasi contenuto. Una radiografia di budella, una macedonia di miasmi, una collezione di frasi impronunciabili persino con se stessi.

La descrizione perfetta dell'informazione giornalistica, sia televisiva che a tastiera.


Hostile media effect e nulla piu'.

E' nell'humus dell'hostile media effect che traggono nutrimento le radici delle dittature che come primo obbiettivo hanno proprio la libertā stampa.

Ma mentre č ovvio aspettarsi che una dittatura per prima cosa zittisca la stampa č meno ovvio il perchč l'hostile medi aeffetc sia cosi' diffuso a livello capillare. Certo, c'č la tara evolutiva del bias di conferma ma c'č anche dell'altro.

Tra le varie cose che generano l'hostile media effect cosiė capilalrmenet diffuso c'č un'aspetto culturale che preso alla cheticella il sopravvento, la scomparsa del giornalista nella maggior parte dei film. Se si nota nei film di alcuni decenni fa c'era sempre la stampa che assiteva agli eventi narrati e spesso l'eroe era proprio il giornalista.

Poi arrivo' la prima guerra del golfo e un presidente disse che non si combatterā piu' con una mano legata dietro la schiena bloccata dalla libertā di stampa e cosi' č stato: da allora solo versioni ufficiali rilasciate dall'alto di una conferenza stampa di un qualche alto ufficiale che per sua stessa natura non puo' che dare una descrizione parziale delle cose (e questo da' adito a tutta una ridda di ipotesi perchč investigazioni parallele sono sempre piu' difficili se non impossibili).

La conseguenza di questa mentalitā di molti politici che ha nell'hostile media effect uno dei suoi principali pilastri ideologici genera poi film in cui la stampa č sempre piu' assente fino a sparire del tutto; ormai si vedono solo film in cui si vedono dei gendarmi ultra efficaci nel contrastare il male (che č sempre assoluto, brutto nelle forme e nei versi ed č sempre al di lā di una liena di demarcazione netta) ma in cui non si vedono mai giornalisti fare domande, fare inchieste, sollevare dubbi, rivelare aspetti inediti e cosi' via.

E la politica offre spettacoli analoghi (e anche peggiori)i: i giornalisti scomodi vengono cacciati sic et simpliciter, messi alla berlina in mondovisione o peggio ancora come le cronache purtroppo raccontano.

Analoga sorte tocca poi chi si permette di fare ironia: nell'epoca del villaggio globale fare satira rischia di scatenare isterie di massa e pogrom che si riteneva essere brutti retaggi del passato.

Il web poi, alla ricerca spasmodica del like, del numero di conteggi degli accessi e cosė via che ottiene in maniera copiosa solo grazie a bieche strategie di marketing poggiate sul bias di conferma sta fornendo altro terreno fertile al substrato culturale dove l'hostile media effect cresce e si propaga.

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