Re: RAI: la paura della libertà

Inviato da  padegre il 28/3/2010 13:54:40
- Senza dubbio internet ha il pregio di offrirti le informazioni quando vuoi e spesso proprio le informazioni censurate dagli altri media, ma il fatto che il 70% della popolazione, e quindi dei votanti, si informa solo tramite la tv pone un problema che influenza la democrazia.
- non penso che la soluzione sia quella di una tv gratuita a carico dello Stato, potrebbe anche aumentare la censura. Ritengo che la “public company” possa consentire di pretendere un vero servizio pubblico, sia per la scelta del direttore generale di cui ho parlato, sia per il controllo e gli interventi che gli abbonati-azionisti potrebbero esercitare.
- La Rai oggi è inadempiente rispetto al contratto sottoscritto per garantire un servizio pubblico e si potrebbe iniziare una “class action” proprio per inadempienza contrattuale.
- Tale inadempienza è chiara. La Rai ricava il 50% dal canone e il 50% circa dalla pubblicità. E’ evidente che gli interessi del cittadino possono configgere con gli interessi di chi produce e pubblicizza, tramite Rai, merci che possono essere inutili o dannose. Penso che qui risiede il nocciolo della inadempienza contrattuale da portare avanti con una class action.
- E’ bene ricordare che, oltre al finanziamento derivante dal canone di abbonamento, la Rai è stata costruita con fondi pubblici e i suoi debiti sono stati a suo tempo ripianati a carico dello Stato. E’ evidente che da ciò deriva la sua funzione essenziale di Tv di servizio pubblico e non commerciale.
- Non entro nel merito dei programmi offerti per intrattenimento, osservo solo che progressivamente si è adeguata a quelli della tv commerciale e che è evidente la mancanza di satira intelligente….

- Invece mi pongo, e vi pongo, il problema di quale servizio pubblico vorrei. Io penso ad un servizio che oltre alla cronaca, senza censure, e agli interventi di tutti i partiti (non solo a quelli in parlamento e, come oggi, in prevalenza di pdl e pd), dia la voce a tutte le organizzazioni del territorio: sindacati, associazioni dei consumatori, organizzazioni ambientaliste e di categoria (agricoltori, artigiani, professioni varie, etc.), ai precari e disoccupati, ai vari movimenti che emergono via via dai problemi quotidiani,etc. Insomma una informazione sulla realtà quotidiana e non sulle scelte imbonitrici dei padroni del vapore (esempio in ogni tg c’è una rubrica sulla moda, mentre la miseria avanza ignorata).

Mi piacerebbe conoscere, oltre le critiche, anche suggerimenti, idee alternative, insomma proposte.

Ciao a tutti
paolo

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=5697&post_id=162933