Tratta dell'omicidio di un rifugiato politico italiano in Francia da parte dell'OVRA. Un capolavoro estetico, il manierismo cinematografico ben condotto premia sempre il regista. Il cinema di Bertolucci rimane pero' incatrsato nell'odioso "storicismo comunemente accettato" e perde cosi' di significato. Il luogo comune iniziale su Hitler ad sempio oppure il mito della caverna di Platone applicato al fascismo che di conseguenza dipinge la democrazia post fascista come l'uscita dalla caverna sono esempi lampanti delle pecche contenutistiche del film altrimenti impareggiabile. Certamente queste sbandate di contenuti sono il motivo del prematuro allontanamento di Bertolucci dal buon Pasolini. Mi ha stupito la sinuosita' dei movimenti di camera in un lontano 1970, non me li aspettavo. Fantastiche le scelte cromatiche. La scena di Ki (Alberi) l'amante della madre del protagonista e' un vero masterpiece, l'inquadratura con le foglie che volano non ha prezzo. Una grande colonnna sonora.