Re: Film da vedere asolutamente?

Inviato da  Calvero il 31/5/2010 16:01:55
Citazione:

E "Apri gli Occhi", visto (magari me lo hai gia' detto.... )?


<< Apri gli occhi >> l'ho visto di sfuggita a un passaggio televisivo e mi era piaciuto, e il Remake americano l'ho trovato un film ben fatto e anche sottovalutato. Antipatico in certi passaggi recitativi. Mi sta sulle palle l'attore che fa la parte dell'amico di Cruise e come è stato gestito dal copione. Comunque non posso permettermi un serio paragone.

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Citazione:
Vorrei aprire una parentesi "Shooter":
l'ho visto dopo essermi sparato la trilogia (o solo i primi due, non ricordo bene) della serie "Bourne identity & Co.", e la sensazione, concluso "Shooter", era che Bourne fosse una "mezza pugnetta" rispetto al personaggio protagonista di questo nuovo film.
Nel genere ... molto valido... e non me lo ricordo troppo propagandistico... (non troppo lusinghiero del sistema...).

mc


...infatti l'ho scritto sopra che ne è figlio, e non è detto che il figlio non possa essere meglio del padre.

E' lo stesso problema, se così vogliamo chiamarlo, mc, che affligge ad esempio anche l'ultimo GREEN ZONE. Noi siamo certo avvezzi a riconoscere la propaganda, ma meno quella che si insinua sottilmente tra le righe. Permettimi il discorso: Greenzone ti dice a chiare lettere che qualcosa nel sistema governativo di merda ha ingannato l'opinione pubblica e che una guerra è frutto di una manovra losca per non dire di merda. Hanno ammesso cioè la disonestà sulle armi della distruzione di massa.

Ora però vorrei che ragionassimo sullo spettatore medio insieme al suo amico (il popolo boe).
Quello che fa propaganda in un film non è la storia raccontata, ma il "retrogusto".

Green zone, continuo l'analogia, è politicamente scorretto (cioè lascia le giuste riflessioni) fino al punto in cui il il Generale dissidente dà ordine di eliminare Matt Damon (sempre in mezzo il tipo eh, chissà perché ). Da questo punto il film diventa propaganda. Poiché il protagonista, da Militare che era (compreso in cioé in una storia più grande di lui), si trasforma in protagonista della storia: diventa cioè un eroe. Di colpo le attenzioni della disonestà americana vengono rivolte a un personaggio ben definito in carne ed ossa [il manigoldo] e non più alla linea generale di insieme. Il manigoldo di turno viene messo all'angolo da Matt Damon, che da militare coscienzioso si è trasformato in una Catarsi di riabilitazione morale. E cioè, che il Buon Americano è sempre presente e vigile, non solo ... esso prevale in maniera neutrale (guarda un po') nel contenzioso che si era creato tra le popolazioni/fazioni di quei posti lontani e continua la sua lotta tornando al suo lavoro con passione e senso del dovere.

ERGO
Il retrogusto alla massa NON è più la disonestà di un Sistema Falso alla radice, ma di un errore di percorso che comunque non può sfuggire a chi veramente Ama la Libertà e l'America.

Se fosse stato un film serio, Matt Damon doveva essere seccato con un colpo alla testa e far vedere le sue cervella sparse sul muro.. per dare il vero segnale che i buoni non possono sopravvivere in quei giochi di Potere e lasciare, come verità vuole, che la storia colpisse le coscienze per l'ineluttabile percorso di un sistema foriero di inganni a prescindere da quei manigoldi che ne sono solo il braccio armato. Ma chissà perché, la riabilitazione, in un modo o nell'altro è sempre presente.


The Shooter soffre meno di queste cose, ok, anche perché rimane in territorio americano, ma la catarsi del bene è sempre presente. Non è un film propriamente di propaganda, questo no. Ma il vero film veramente veritiero e scorretto nei confronti dello Status quo è quello che deve far alzare dalla poltrona lo spettatore medio con un senso di disagio e profonda tristezza. La gratificazione non ha che fare col nostro mondo.

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