campagna elettorale del cardinal Bagnasco

Inviato da  a_mensa il 23/3/2010 14:10:05
Leggo sul giornale di stamattina l’invito (forse lo si potrebbe anche definire qualcosa di più) rivolto agli italiani a votare coloro che si oppongono all’aborto da parte del cardinal Bagnasco.
Che dopo quanto si sa , e quanto ancora solo si può solo supporre, di pedofili nell’organizzazione ecclesiastica, l’invito mi pare fuori luogo per diversi motivi.
Il primo è che certi inviti dovrebbe rivolgerli all’interno delle chiese, sui suoi organi di stampa e radio, ma non venire a sporcare le istituzioni laiche. Se libera chiesa in libero stato significa ancora qualcosa,questo modo di intervenire negli affari di uno stato sovrano meriterebbe ben altre reprimende.
In secondo luogo, non credo che oggi la chiesa sia il pulpito migliore per dettare morali.
Non sto accusando i sacerdoti in generale, ma sto accusando una organizzazione, capillare, piramidale, con fortissima incidenza sui suoi membri, che a conoscenza di episodi di pedofilia, sevizie, ecc… nei confronti di giovani affidati alle cure di questa organizzazione, non ha rimosso i suoi membri marci, non li ha chiusi in convento, no, li ha semplicemente spostati, in modo che potessero ricominciare da altre parti.
C’è una responsabilità personale, di chi commette abusi sui minori, ma una responsabilità ben maggiore nelle gerarchie che hanno coperto, affogato nell’oblio, reati vomitevoli commessi proprio verso i più indifesi. Una gerarchia simile andrebbe bruciata, non consentirgli di blaterare di morale.
Terzo punto è l’ipocrisia elevata a sistema di questa organizzazione che si autodefinisce santa.
Invitando a combattere chi crede ancora nella libertà dell’individuo di scegliere o no di peccare (abortire), automaticamente si allea con mafiosi, divorziati, condannati per quanti reati si può immaginare.
È vero che questa masnada di delinquenti gli concede molti finanziamenti alle loro scuole, ma che in cambio di 4 soldi si possa sorvolare su tutto il resto sembra poi un po’ troppo. Mi pare che sarebbe ora che tornasse un cristo in terra a fare un po’ di repulisti nel suo tempio.
Divorziare è peccato, convivere con un altro partner pubblicamente è dare il cattivo esempio, ma forse se a farlo sono i ricchi e potenti si può chiudere un occhio e magari tutti e due, andare tranquillamente a braccetto con loro e blaterare di morale con gli altri, magari costretti a convivere controvoglia con una persona con la quale non hanno più nulla da condividere, se non una sterile quotidianità, ma non hanno soldi abbastanza per risolvere la questione. Sono i “fedeli per forza”.
Che con una disposizione truffa ricevano l’8 per mille anche di coloro che non glielo vorrebbero dare, non li tocca minimamente nella coscienza, il denaro lava ogni altra considerazione.
Che poi la maggior parte dei cattolici siano della stessa pasta, cattolici per poter fare battesimi, cresime, matrimoni e funerali, e tutto il resto vada come meglio aggrada, a queste gerarchie non fa salire nemmeno un po’ di puzza, basta poter metter tante crocette ed affermare di esser la maggioranza.
Tolgo tanto di cappello a cattolici che si comportano anche da cattolici, sia perché seguendo i dettati della chiesa DEVONO esser brave persone per forza, e sia perché, poveretti , devono sopportare di esser rappresentati da questa gerarchia di ipocriti e simoniaci.

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