Re: Due donne torturano e uccidono un cane con i tacchi a spillo.

Inviato da  florizel il 24/2/2010 15:13:22
Citazione:
Flò lascia a me le cattiverie. Se perdi anche tu la pacatezza apposto siamo


Ma infatti non sai quanto mi costa quel minimo di pacatezza che riesco a conservare, anzi ad utilizzare al posto dell'ira istintiva di fronte a certe cose.
Un prezzo enorme. Ripagato, talvolta, da effetti più efficaci da parte dell'interlocutore. Talvolta.

"Sostengo ancora, e spero di non sbagliarmi, che in questo senso, le donne, hanno avuto sempre da insegnarci."

Poi è arrivata la farsa della pari opportunità, e bla bla bla... lasciamo perdere, anche se oggi una ripresa di certe tematiche sarebbe importantissima.

In merito a quello che definisci reazione, e non azione, ti spieghi bene, anzi benissimo: siamo al punto che oggi le due cose si alimentano vicendevolmente.

Da quando la re-azione è stata stigmatizzata (da un'accurata e collaudatissima operazione di propaganda) come dissociazione, l'individuo si è "adattato", pur di rispondere alla sua esigenza di riflettersi nell'esistente, e di vedere l'esitente riflesso in se stesso; per questo dico che la più grande vittoria per la barbarie di ogni tempo è essere riusciti a spacciare come naturale l'adesione ad uno status vuoi sociale, vuoi culturale, vuoi politico; ed inevitabilmente imprescindibili certi comportamenti.

L'uomo, e la donna, sono ben altro che la miseria gretta e l'asservimento orwelliano ad un "grande fratello" che impone di amarlo e di emularlo. Ne sono ancora convinta.
O forse ha ragione Malanga, e ci penso spesso: l'anima è un attributo non comune a tutti gli individui...?

La questione si fa complicata

Concordo. Complicatissima. Eppure... ci sono fili da riannodare, e denominatori comuni tra le cose che sono stati frammentati, volutamente... affinchè non si scopra il quadro generle...

Ma poi, credo che una riflessione molto utile verrebbe da una sorta di "disamina" del potere, non solo inteso come sua organizzazione in stati ed organismi governativi; ma soprattutto come elemento interiore e strutturale agli individui. Una sorta di oscurità fondamentale dalla quale si sta rendendo chiaro che c'è chi non può sottrarsi...

Un discorso lungo, ampio, e dcisamente delicato.

Con donne sempre più "emancipate" e uomini sempre più "froci"

L'equivalenza che fai non risponde alla realtà delle cose: niente, come la rappresentazione della condizione del genere femminile dei nostri tempi, ci dice quanto sia mistificata l'emancipazione, e dove essa viene definita tale il "maschio" conserva la sua predominanza e le sue caratteristiche "machiste", se mi passi il termine.

Prendi le donne che "occupano" posti di potere, o istituzionalmente rilevati, per esempio. Sono lì perchè hanno accettato dei compromessi, o perchè hanno imparato a fare bene determinati servizietti.

Vero è che certe "forze occulte" hanno spinto nella direzione di annichilire ANCHE le caratteristiche maschli, unitamente ad una millantata emancipazione femminile; ma mi chiedo se non sia stata adottata tale misura proprio per evitare un confronto autentico fra i due generi, che avrebbe forse portato ad una messa in discussione del potere come oppressivo per TUTTE/I.

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