Re: i vicini di casa

Inviato da  Pispax il 2/4/2010 5:46:43
edo, noto come un certo pudore nell'esprimere un'idea tua su queste roba.
Continui a linkare le opinioni di altre persone.






Ho dato un'occhiata veloce a quei link.
Da "laico" non sono rimasto molto colpito da quei testi.


Il primo è un articolo di Wayne Madsen del 2009.

Madsen a quanto pare prende spunto dal fatto che numerosi kurdi ebrei stanno acquistando terreni intorno ad alcuni santuari religiosi ebrei.
Parandosi dietro a un certo numero di "pare che..", "secondo alcune fonti.."eccetera poi cambia immediatamente marcia e afferma che i kurdi ebrei stanno "rivendicando" proprietà ebraiche al di fuori del Kurdistan (ma allora perché le comprano?).
il bieco mezzo utilizzato da costoro secondo Madsen è quello di scacciare a suon di attentati i caldei cristiani dalla regione del kurdistan, coinvolgendo l'onnipresente Mossad (che sembra avere più personale dell'intero esercito israeliano: è ovunque) e l'America, sotto forma di "alcuni circoli cristiano-evangelici " che pagherebbero i mercenari attentatori.
Chiaro che la colpa viene data ad Al Qaeda.

Poi sostiene che l'intera operazione è guidata dal governo Israeliano, che coinvolge letteralmente migliaia di kurdi ebrei e che lo scopo ultimo è di rivendicare a Israele quei territori.

Non si fa mancare nemmeno il più classico dei pezzi di repertorio, ovvero la parentela di qualche uomo di potere con qualche ebreo.
(che ovviamente in quanto ebreo è SICURAMENTE un "espansionista israeliano", e quindi condiziona il congiunto).



Visto che TUTTO L'IRAQ è scosso da attentati al limite una cosa del genere ci potrebbe anche stare. Sarebbe del tutto arbitraria l'attribuzione, ma potremmo anche far finta di nulla.
Non che citi una fonte che sia una, sia chiaro. Si limita a elencare alcune località. Si guadagna un'attivissima autorevolezza elencandone ben nove, ma "dimenticandosi" di specificare come queste località siano collegate alla sua tesi.

Poi però si viene a scoprire che la fonte principale per queste illazioni sembrano essere i NAZIONALISTI IRACHENI, ovvero l'equivalente territoriale iracheno dei sionisti israeliani, e la cosa perde tutto il suo fascino.

Di più: purtroppo per l'autore l'america dall'Iraq sta cercondo di andarsene.
Nei progetti per il dopo io non ho mai letto nemmeno un abbozzo di idea che parli di cessione territoriale agli israeliani. Anzi, ho la ferma convinzione che gli israeliani al di fuori del Kurdistan se la passerebbero parecchio male - e se è per questo anche nel Kurdistan secondo me sarebbero inguaiati se non fossero ebrei kurdi.

Ho particolarmente apprezzato l'eleganza formale con cui Madsen parte da un'affermazione vera (gli espansionisti israeliani che vogliono l'espansione territoriale, peraltro non diversamente dagli espansionisti di qualunque altra nazione) e riesce in 5 righe a trasferire questa ambizione a tutta Israele.

In mancanza di fonti - che non ci sono neppure nell'originale - questa è solo un'opinione.
E' condizionata pesantemente da alcuni espedienti tenici tipici della propaganda, e questo a mio giudizio la rende un'opinione non troppo affidabile.


Se può aiutare a fare chiarezza: un articolo del 1989








Il secondo scrive cose simili. Si basa su "La profezia di Oded Yinon", ovvero un articolo che questo giornalista israeliano ha scritto nel 1982. Curioso notare come di TUTTE le "profezie" fatte da Yinon in quell'articolo non se ne sia avverata neppure una.
Forse tutto questo sarebbe stato "profetico" se negli USA fosse continuata la politica NeoCon; ma in questo caso sono profezie sull'America, non su Israele.


Tre note dall'articolo.
Tanto per vedere come i fatti tendenzialmente sono un indicatore migliore delle opinioni.


Citazione:
Gli Stati Uniti dicono di voler esportare la ‘democrazia’ nella regione ma la loro reazione nei confronti del governo sciita in Iraq, diretto dal partito Dawa che ha stretti legami con l’Iran, e il modo in cui si cerca di isolare il nuovo governo palestinese democraticamente eletto e diretto da Hamas, lasciano pochi dubbi su questa affermazione.

Questo è solo un particolare secondario, comunque lo trovo interessante.

Fermo restando che il giudizio sull'"esportazione della democrazia" di Bush immagino sia condiviso da tutti, è bene puntualizzare che non sono gli USA che cercano di isolare Hamas. E' più o meno tutto il mondo.

Durante la conferenza di Parigi del 2007 sono stati promessi circa 7,4 miliardi di dollari in tre anni.
Persino la micragnosa Arabia Saudita ha allentato i cordoni della borsa e ha promesso 500 ml$ in tre anni, che da una parte grossomodo è circa 1/5 di quanto promesso dagli USA e circa 1/7 di quanto promesso dall'UE complessivamente, ma di sicuro è un po' di più di quei micragnosi 300.000$ che ha versato all'UNWRO nel 2008 (secondo stato arabo per grandezza della contribuzione, se non sbaglio).
Ci sono solo due condizioni per l'erogazione:

1) che ci siano osservatori per vederne l'impiego.
2) che la gestione dei fondi passi da Fatah, in culo a Hamas e al suo governo regolarmente eletto.

Persino l'ARABIA SAUDITA è stata d'accordo su questo aspetto.





Citazione:
Quindi lamenta la cessione del Sinai all’Egitto da parte di Israele in osservanza del trattato di pace di Camp David, dal momento che quella regione è ricca di riserve di petrolio, gas ed altre risorse naturali. “Riconquistare la penisola del Sinai è, quindi, una priorità politica, alla quale si oppone il trattato di Camp David” egli scrive. “E noi dovremo agire in modo che si ritorni alla situazione che esisteva in Sinai prima della visita di Sadat e l’errato accordo di pace firmato con lui nel marzo 1979”.

Con buona pace di quelli che sostengono che gli USA sono governati da Israele.






Citazione:
Un anno è passato e il governo americano non descrive più le presunte ambizioni nucleari iraniane come una minaccia a Israele, ma come una minaccia agli Stati Uniti.

Se segui le cronache adesso sono proprio le politiche israeliane a essere considerate una minaccia agli USA e alla loro Sicurezza Nazionale.






L'ultima "profezia" risale al 1968, ed è stata scritta da John Henshaw.
(A proposito, grazie per il google translator. E' stato un pensiero gentile)

Solo una nota, giusto per far capire quello che intendo:

Citazione:
"Se c'è una quarta guerra," il ministro della Difesa Moshe Dayan gongola, "siamo in grado di vincere in modo più decisivo che mai". E ha avvertito che nella "quarta guerra", le grandi città del Cairo, Damasco e Amman saranno annientate.
Ciò è in conformità con il piano di genocidio.


La quarta guerra c'è stata nel 1973. La guerra del Kippur.
Per gli Israeliani è stata una guerra difensiva.
Durante il contrattacco gli israeliani effettivamente arrivarono a 40 km. da Damasco e a 100 Km. dal Cairo, dopo aver oltrepassato il Canale di Suez.

Nessuna delle due città è stata distrutta. Solo sui sobborghi di Damasco sono stati esplosi di colpi di artiglieria, più che altro dimostrativi.

Amman non è stata colpita neppure da un petardo. Anche se la Giordania aveva inviato truppe a combattere in Siria i suoi confini non sono stati violati.


Dopo la pace di Camp David (si, quella citata da Yinon) Israele ha restituito la penisola del Sinai, arretrando dalle conquiste del '67 e perdendo i 3/4 di quello che di fatto era il proprio territorio, (chiedi pure a Yinon) il controllo diretto del Canale di Suez e i pozzi petroliferi.

Per un paese così "espansionista" direi una rinuncia non da poco



Per passare sopra a una contraddizione di questo genere fra la storia reale e i millantati progetti della "Grande Isreale dal Nilo all'Eufrate" credo che bisogna scegliere deliberatamente di diventare ciechi e sordi.



Ma questo riguarda solo l'articolo di Madsen.
Per quanto riguarda te invece sono sempre in attesa di un maggior dettaglio di quel piano che è così palese per tutti, tranne che per me.

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