Re: i vicini di casa

Inviato da  Pispax il 25/3/2010 4:54:39
baciccio, a volte leggo interventi tuoi che mi fanno venir voglia di scorticarti vivo e di mandare qualcuno a cercare la bottiglia dell'aceto.
Questo invece è parecchio interessante.

Gli spezzettamenti di Carancini e le sue interpretazioni purtroppo danno solo un'idea distorta del contesto. Racchiude troppe cose diverse, rispondendo a una polemica avviata altrove e rendendo le cose difficili da capire. Mi chiedo per esempio che cappero c'entri Morris, lo storico che ha iniziato la propria carriera attaccando la politica aggressivamente antiaraba di Ben Gurion e l'ha terminata difendendola.

Inoltre - e sottolineo PURTROPPO - l'intervista a Van Creveld è riportata solo in estratto. Il contesto dell'articolo in cui viene citata è a sua volta l'estratto di un libro, che così a occhio non è particolarmente generoso verso le politiche di "natura razzista e discriminatoria" di Israele.
(Il libro è di David Hirst e si intitola "The Gun and the Olive Branch", sbeffeggiando proprio Van Creveld che 5 anni prima aveva scritto "The Sword and the Olive: A Critical History of the Israeli Defense Force")

Comunque l'estratto dell'intervista originale, in inglese, è qui, inquadrato nell'estratto del libro.
A me leggendo quei pochi brani sono venute in mente considerazioni a volte parecchio diverse da quelle di Carancini.

Mi limito all'ultimo capoverso.



Citazione:

In conclusione, anche se l’intervista di Martin Van Creveld circolata nei giorni scorsi non fosse autentica è però sicuramente veridica (a differenza dei mitici “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, né autentici né veridici. In questo caso, la sostanza non cambia, né riguardo all’intervistato né, soprattutto, alla questione di fondo: le forze armate israeliane sono la seconda o terza potenza del mondo, tengono sotto tiro la maggior parte delle capitali europee e sarebbero pronte a scatenare l’apocalisse nucleare se la natura razzista e discriminatoria dello stato “ebraico” rischiasse di franare."


non credo sia importante mettersi a bisticciare su autenticità o verosimiglianza.
Dalle parole che si riportano a quanto pare questa roba ha innescato un certo grado di polemica, e non mi pare abbia senso innescarsi su una polemica portata avanti da altri.
E sicuramente non voglio aprire da qui una polemica con Carancini.

Prendiamolo per vero e proviamo a riportare anche le considerazioni finali in un ambito di realismo.

Iniziamo da una considerazione: non so se quell'articolo sia vero o veridico, però al momento non è stato particolarmente profetico.
Dopo 7 anni per fortuna non è scoppiata nessuna apocalisse nucleare, non è iniziata nessuna deportazione dei Palestinesi, oltretutto ancora Israele non ha attaccato l'Iran.

Resta da capire, visto che si tratta di un estratto,di cosa realmente si stia parlando.
Non è un'obiezione speciosa: alcuni elementi dell'articolo mi fanno pensare più a un testo "propagandistico" che a un'analisi seria della situazione (per "propagandistico" intendo una cosa che si propone di ottenere determinate reazioni da parte del suo pubblico. In questo caso sottolineare il pericolo che Israele possa trasformarsi in una nazione "nuclear-crazy")


Citazione:
le forze armate israeliane sono la seconda o terza potenza del mondo

Davvero?

Diamo per scontato che la prima siano gli USA, seguiti da Russia, Cina e forse l'India. Tranne la Cina (pare..) sono tutte potenze nucleari. Tralasciamo la NATO e la Francia.
Stando all'articolo Israele si collocherebbe subito prima o subito dopo la Russia come capacità distruttive.

Detto in altre parole, in una guerra fra Cina e Israele la Cina soccomberebbe.

In effetti circola da tempo la notizia, non si sa se vera o falsa, che Israele disponga di un numero di testate atomiche che va dalle 150 alle 300.
(E' talmente tanto utile a Israele stessa il fatto che i suoi vicini siano convinti di questa cosa.. che il dubbio che la notizia sia vera o no è legittimo. In ogni caso lo stesso Van Cleveld in una succosa intervista del 2004 non parla della possibilità di una reazione nucleare israeliana a un eventuale attacco nucleare iraniano, demandandone la possibilità solo agli USA).

Noi comunque diamola per vera. In ogni caso non dispone di missili a lunga gittata.

Ma anche fosse, e anche se potesse usare TUTTE le sue (supposte) testate in modo "produttivo" () in questa ipotetica guerra, qualcuno potrebbe per favore spiegarmi come può un paese assurdamente piccolo come israele aver ragione di una cosa simile?
Lo scoppio di 300 testate in Cina produrrebbe gravi danni in tutto il pianeta, ma si limiterebbe a mutilare la Cina solo un po'. Per mettere Israele peggio che in ginocchio di testate nucleari o di bombardamenti a tappeto ne basterebbero SEI.
Il resto è rastrellamento.


E tutto questo Van Creveld lo sa bene.




Citazione:
tengono sotto tiro la maggior parte delle capitali europee

A dire la verità Van Creveld dice "possediamo diverse centinaia di testate atomiche e di missili e possiamo lanciarli contro obbiettivi in tutte le direzioni, forse anche a Roma.".
Quindi con i missili è oggetto di dubbio persino che si possa arrivare a Roma - che è la capitale europea più vicina fra quelle che "contano" nella NATO.

Sempre tralasciando la Francia, a Londra e a Berlino ci arriverebbero con l'AVIAZIONE?

Da quando in qua Israele, che da 50 anni è impegnata in guerre ai confini, possiede aviazione A LUNGO RAGGIO?
Oltretutto aviazione a lungo raggio NON INTERCETTABILE?

Hanno già delle difficoltà ad attaccare l'iran, che pure sul mio mappamondo dista da israele solo 4 cm. Devono rifornire in volo. Gli oltre 9 cm che li separano da Roma sembrano fantascienza, se si pensa ad aerei a pieno carico.


E tutto questo Van Creveld lo sa bene.




Citazione:
e sarebbero pronte a scatenare l’apocalisse nucleare se la natura razzista e discriminatoria dello stato “ebraico” rischiasse di franare

Questo è un volo pindarico assurdo.

Non ho molti dubbi sul fatto che prima della propria completa eliminazione fisica lo Stato di Israele ricorrerebbe per intero al proprio (supposto) arsenale nucleare.
Come del resto probabilmente farebbe qualunque stato dotato di armamento atomico.
Questo risponde a una vecchia logica riportata in tutti i manuali militari: meglio sopravvivere e discutere poi delle conseguenze piuttosto che non sopravvivere affatto.

Tutto ciò comunque non ha niente a che fare con "la natura razzista e discriminatoria".
Anzi: secondo Van Creveld sarà proprio "la natura razzista e discriminatoria" a portare Israele sull'orlo dell'autodistruzione. Questa roba è sottolineata più volte.

Sottolieiamolo anche noi questo punto: Van Creveld dice che il principale pericolo di autodistruzione per Israele viene propro dalla sua continua guerra "anti-terrorista", così simile a quella di Bush, solo che Bush la combatte a 8.000 miglia di distanza da casa. Che il principale pericolo per la sopravvivenza di Israele viene proprio dal prolungarsi inutilmente del conflitto, e quindi viene proprio da quelli, come Sharon, che "cavalcano il conflitto". E che l'istante prima della completa autodistruzione tutto questo porterà all'apocalisse nucleare.
Per esteso il più grosso pericolo di apocalisse nucleare quindi (almeno secondo quei brandelli dell'intervista di Van Creveld che al momento è dato conoscere) è proprio la politica israeliana di "natura razzista e discriminatoria". Il fatto che Israele porti avanti una politica di deportazioni (resta sempre la curiosità di sapere dove) sotto minaccia nucleare viene espressamente definita da Van Creveld "senza speranza".

Nelle conclusioni invece si sostiene che Van Creveld abbia detto esattamente il contrario: cioè che sarà apocalisse nucleare se qualcuno oserà interferire con questa politica "razzista e discriminatoria".


Strano.
Strano davvero.

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