Re: i fatti di rosarno calabro ed il prof.panebianco

Inviato da  florizel il 15/1/2010 12:49:48
ivan
Citazione:
Leggiamo cronache terribili che hanno un comune denominatore: la banalità del male.

Questo ennesimo episodio di violenza gratuita è davvero sconcertante.
Ieri se ne parlava un po' tutti, in città, vergognandosi non poco della continua prevaricazione di gruppi violenti sull'impegno di molte persone, organizzate in gruppi di volontariato o associazioni.

Una prevaricazione in qualche modo "consentita": a Napoli i violenti continuano ad agire indisturbati, ed anche in questo caso c'è stato bisogno del morto per avviare le dovute procedure di arresto.

Ma il racconto di quello che era successo la notte lo si deve ai volontari dell’associazione «Il Camper», operatori sociali che, per conto del Comune, girano la città cercando di portare assistenza a chi ne ha bisogno.
È stato con loro che si sono confidati quelli che durante la notte avevano assistito all’aggressione subita da Yussuf. È gente che vive in strada, abituata alla diffidenza di molti: comprensibile che cercassero qualche faccia amica per raccontare quello che avevano visto.
Non lo hanno fatto con i vigili urbani né con la polizia, ma con i volontari sì. E tutti hanno riferito la stessa scena: a buttare il marocchino nella fontana sarebbe stato un gruppetto composto per lo più da giovani e giovanissimi che già in altre occasioni si erano fatti vivi da queste parti e sempre per insultare e aggredire.
Stavolta hanno fatto di peggio, al pari di quelli (sempre che non siano gli stessi) che nel settembre scorso diedero fuoco a un anziano che dormiva davanti alla stazione.


Questi "gruppuscoli" agiscono indisturbati tutte le notti, e sarebbe davvero facile individuarli e fermarli prima che commettano le loro sudicie bravate.

Come a Rosarno, c'è da chiedersi se queste prevaricazioni non siano in qualche modo volute, o quanto meno sottovalutate.

Vedere quasi un intero paese NEGARE la presenza della criminalità organizzata sul proprio territorio dovrebbe suscitare molti interrogativi sulle richieste di maggior "presenza" dello stato: se si è arrivati a quei livelli di omertà, NON si può più affermare che LO STATO NON C'E', quelle condizioni di assoggettamento sono troppo vistose per poter affermare che lo stato sia all'oscuro di quanto avviene quotidianamente in realtà del genere.

A Rosarno come altrove, quello che prevale è la conseguenza di provvedimenti che non solo non consentono la regolarizzazione di immigrati, clandestini e non; ma che invece di rimuovere le cause di pericolose derive, ne consolidano i presupposti.

Rosarno non dista 1.250 km da Cuneo, non illudiamoci che sia così.

"Che senso ha mettere un tetto alla presenza di extracomunitari nelle classi?, non sono mica una malattia! in questo modo, si fomenta solo l'idea che loro siano qui per rubarci qualcosa."

Bergamo, aiuti a chi ha perso il lavoro ma solo per italiani: esclusi gli stranieri.

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