Re: i fatti di rosarno calabro ed il prof.panebianco

Inviato da  florizel il 10/1/2010 1:34:30
Ciao, Infettato.

Dici: "non si deve generalizzare, anzi, vedendo quello che è stato passato nei media, generalmente a senso unico, episodi che scatenano reazioni ce ne sono stati, in questo caso le reazioni dei "prezzolati" ma anche di persone comuni"...

bene, nei media è passato proprio che la reazione fosse unanime, o sono io che leggo "gli abitanti di Rosarno" e chi scrive vuole dire invece "tre o quattro segaioli"?

Poi, guarda guarda, ogni tanto qualche barlume di verità è inevitabile che venga fuori, e si viene a scoprire, tra le tante cose, che i tre rosarnesi arrestati sono infatti personaggi noti alle forze dell'ordine, due hanno precedenti e uno è figlio di un esponente di spicco della cosca Bellocco.

Non GENTE COMUNE, cittadini incazzati (a torto o a ragione), ma appartenenti alla cosca locale.

Tra l'altro, nonostante si continui a dare notizia di precedenti quali l'impallinamento a fucilate di due immigrati, e nonostante i fucili non siano esattamente armi a disposizione di chiunque, l'opinione pubblica è indotta a ritenere che un cittadino qualunque di Rosarno, già di suo sotto il "pacchero" della mafia o della 'ndrangheta, un giorno si svegli e decida di impallinare la manodopera a basso costo dei padroni locali.

Noi, ovviamente, stiamo generalizzando, e pensiamo che NON si tratti di quattro prezzolati, ma di gente comune che è esasperata dalla presenza di un centinaio di poveri cristi come loro...

Vedi come è facile intorbidire le acque?

Vedi che se i media non dicono che questi lavoratori non lavorano più perchè alla 'ndrangheta NON CONVIENE PIU' far raccogliere le arance, diventano un "peso" per chi li paga?

Ma evidentemente non è bastato dir loro di andarsene, ed ecco che la propaganda (la STESSA di cui al forum sui sardi ad Itri) del "nemico" interviene a scaldare gli animi, anche l'animo di quelli che con la 'ndrangheta non vorrebbe affatto averci a che fare.

Io non so se è abbastanza chiaro, ma quel comune è stato sciolto per mafia, il che come minimo significa che la sua penetrazione nel tessuto sociale è radicata da tempo, con relativa chiusura di entrambi gli occhi delle stesse istituzioni che oggi hanno caricato, a Roma, chi manifestava in solidarietà con gli immigrati.

L'economia agricola era florida a Rosarno prima che i tentacoli della 'Ndrangheta non la stritolassero, non ne manipolassero i fisiologici meccanismi di concorrenza, prima che la mega truffa delle arance di carta del 2007 non abbattesse fatalmente il prezzo delle cassette di arance arrivate a costare - quelle da industria - 6 centesimi di euro al chilogrammo. Concimazione e lavorazione del terreno, semina e raccolta. Tutto in sei centesimi. Niente sviluppo. Nessuna crescita.

In questi sei centesimi c'è solo spazio per lo sfruttamento dei migranti, perchè "altri" devono guadagnare; spesso neanche gli stessi agricoltori sistematicamente sollecitati a vendere a questo piuttosto che a quello. Una volta possedere un ettaro di terra a Rosarno equivaleva a possedere ricchezza. Ma erano altri tempi. Quei tempi in cui la criminalità mafiosa non aveva invaso l'economia.


Ed ancora:

Ma chi arma i ragazzi che corrono con gli scooter e hanno la mira per tirare con i pallini d'acciaio?

La Procura di Palmi, competente per territorio non ha ancora aperto un fascicolo specifico per quanto avvenuto in questi ultimi giorni. Gli inquirenti hanno lasciato spazio alle operazioni di ordine pubblico. Lunedì si terranno le udienze di convalida dei tre italiani fermati.

Hanno tutti conosciuto, più o meno, la giustizia.
Il legame tra le violenze avvenute, la stessa rivolta, e la 'Ndrangheta è un passaggio che "non si esclude e non si contempla" al momento.

E per questo, chi indaga per mestiere, sottolinea che bisogna capire se ci sono stati dei capi che hanno guidato e indirizzato la folla, organizzando anche i pestaggi e le ritorsioni nei confronti degli immigrati.

"Passerà del tempo e verrà fuori qualcosa", si sottolinea con tranquillità.

La sensazione è che anche le voci di paese, tutte false, come la donna che ha abortito per colpa dei neri od anche i 4 extracomunitari ammazzati, sembrano solo gocce che hanno fatto traboccare un vaso già colmo.

La guerriglia esplosa giovedì dopo il ferimento di due neri a colpi di carabina è stato il via libera. Dopo le violenze. Per oltre 24 ore. Fanno allora riflettere le parole del Prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta: "La gente di Rosarno, che si fronteggia con gli immigrati, non è tutta rappresentata nel cosiddetto comitato dei cittadini, c'è anche qualcos'altro, qualcosa che sfugge al controllo".


A me non sembra che gli immigrati si siano dati da fare per scatenare disordini a gratis, anzi, data la loro situazione di NON RICONOSCIUTI sono più propensa a credere che se avessero potuto farne a meno, avrebbero evitato di cadere in quel tipo di esasperazione.

Evidentemente, sono stati fin troppo civili, invece, paragonati ad individui che (come viene raccontato dai media) sembrano aver accettato definitivamente che a dare lavoro siano quelli a cui conviene manodopera a bassissimo costo, e a prenderselo siano persone RICATTABILISSIME, piuttosto che i loro figliuoli dai capelli impomatati e con i "mezzi" nuovi di zecca, soldi facili nelle tasche, e l'ultimo modello di cellulare.

Scusa se il tono è agitato, ma per me questi sono stati due giorni di vergogna, e dovrebbero esserlo per chiunque che abbia a cuore la sua capacità di discernimento.

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