Re: Ma Porcozio...

Inviato da  Pyter il 2/12/2009 14:33:54
Riporto un'interessante intervista apparsa in un giornale (di cui non ricordo il nome) al CT della nazionale Marcello Lippi, e particolarmente lo spezzone in cui discutono di cinema e del film di Emmerich.

"Questa volta nell'angolo dell'intervista ai famosi abbiamo nientepopodimeno che l'allenatore della squadra italiana di calcio, il campione del mondo Marcello Lippi."
"Buonasera. Sono contento di rispondere ad un'intervista una volta tanto non calcistica".
"Mi stava dicendo che prima di venire qua era al cinema a vedere un film?"
"Sì, ero curioso di vedere l'ultimo film di Emmerich, quello sul 2012."
"Come mai questo interesse?"
"Il 2012 sarà l'anno dei campionati europei e poi delle qualificazioni per i mondiali del 2014. Mi sembra giusto andarsi ad informare, anche perchè se le ipotesi fossero così pessimistiche, sarebbe inutile disputare le partite e bisogerà aspettare il 22 dicembre prima di fare i calendari."
"Mi sembra una preoccupazione più che legittima".
"Intanto ho già dato disposizioni per portare le semenze dell'erbetta dei campi di calcio nei sotterranei segreti del Coni. Bisognerà, in caso di cataclisma, pensare a ricostruire subito i campi di calcio."
"Che impressioni ha avuto dal film?"
"Istruttivo e molto pessimista."
"La gente dice che sia una grossa cagata".
"Come al solito la gente non capisce. Sono entrato nel cinema e il film non era ancora iniziato che già si sentiva qualche fischio. D'accordo che è iniziato con un'ora di ritardo, ma bisogna anche avere pazienza. Questo significa che c'è gente prevenuta. Infatti dopo neanche mezz'ora tutti hanno iniziato a fischiare. Per vedere queste opere bisogna avere la preparazione psicologica giusta, altrimenti parafrasando il film,l'impatto sarà devastante.
"Lo spettacolo non era di loro gradimento, evidentemente."
"Ma bisogna solo vergognarsi. Dico solo questo."
"Perchè? Hanno pagato un biglietto. Hanno diritto a fischiare se lo spettacolo è misero."
"Io invece dico che devono vergognarsi. Non sanno che lavoro c'è dietro un'opera d'arte, il tempo, l'impegno che tutti quelli che c'hanno lavorato hanno messo per confezionarla. L'allenamento continuo, i sacrifici, c'è gente che mentre lavora studia, qualcuno si infortuna, i tempi di recupero, l'aspetto psicologico, per non parlare degli schemi che vanno sempre ripassati prima di scrivere un'opera e la sceneggiatura della stessa .
"Che cosa avrebbero dovuto fare, secondo lei?
"Incitarli. Dovrebbero incitarli. Il regista c' ha messo impegno, si vede, così anche lo sceneggiatore. Non è facile impegnarsi quando hai tra le mani una trama che non offre stimoli, quando hai un avversario di basso livello, non preparato come te dal punto di vista degli schemi tattici e mentali. C'è il rischio che il tuo modo di giocare non venga capito appieno. Quindi sei portato a prendere la gara sottogamba. Non la gara, volevo dire l'impegno artistico.
"Forse il cast non era all'altezza."
"Anche quello è una cosa che va valutata con serenità. Non tutti hanno potuto rispondere sempre alle convocazioni. Alcuni hanno impegni con i club, altri rinunciano, qualcuno si incavola perchè non è stato convocato. C'è stata polemica perchè il regista non ha chiamato Bruce Willis. Questo ha provocato un mucchio di effetti collaterali. Willis è sempre stato una colonna portante quando le partite si fanno dure e ci vuole un fuoriclasse che risolva la situazione. Questa volta non c'era e bisogna dar merito se il regista ha avuto il coraggio di rinunciare ad un gioiello fuoriclasse dando priorità alla squadra come collettivo. Quindi sono cambiati gli schemi: mancando il campione non si è puntato a vincere ma solo ad un pareggio; il film,mancando l'eroe, non poteva che finire in modo pessimista. Hanno dovuto lavorare tutti di più, cambiando addirittura il finale di corsa, a partita già iniziata. Queste sono tutte cose che non vengono apprezzate."
"Che insegnamenti ne ha tratto alla fine?"
"Bisogna prendere le cose per quello che sono. Ci sono delle volte che le cose vanno bene e altre che vanno male. E' la vita. Non bisogna mai essere prevenuti e valutare con obiettività e umiltà".
"L'umiltà è molto importante nella vita. Lei s'interessa di cinema?"
"Sì. Certamente."
"Qual'è il suo film preferito?
"La dolce vita".
"C'è un motivo particolare?"
"Mi piace. E' un film che rispecchia l'umiltà di cui stavamo parlando...quando Anita Ekberg si bagna nella fontana e mi chiama ... Marcello...Marcello...ogni volta mi fa morire."

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