Re: quando finirà la libertà anche su internet?

Inviato da  carloooooo il 5/2/2009 9:26:27
Punto Informatico - Myspace consegna i predatori sessuali

Roma - Sono 90mila i nomi dei predatori sessuali consegnati da MySpace alle autorità: serviranno a due procuratori generali per dimostrare che le reti sociali online pullulano di soggetti pericolosi, e che i fornitori del servizio non li sanno allontanare.

I nomi sono stati consegnati nel corso del più recente atto dell'annosa indagine condotta dai procuratori generali degli States nei confronti del portalone. I procuratori, convinti che online si aggirino orde di malintenzionati che agiscono al solo scopo di circuire netizen indifesi, si erano rivolti a MySpace già nel 2007. Con una richiesta informale avevano domandato a MySpace di comunicare i nomi di coloro che fossero stati condannati per un qualsiasi reato a sfondo sessuale: avevano ottenuto in cambio la sola cancellazione dei profili dei pregiudicati. I procuratori avevano accusato MySpace di aver assunto un comportamento troppo sbilanciato verso la tutela della privacy, noncurante della "sicurezza degli adolescenti". Ma i procuratori non si sono rassegnati, e alla richiesta informale hanno fatto seguire un atto ufficiale che costringesse MySpace a testimoniare. [continua]

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Altre Notizie - Gran Bretagna: censurare la Rete?

Sembra che la Gran Bretagna sia attraversata da un’ondata di revanche puritana. Il 27 dicembre dello scorso anno, Andrew Murray Burnham, Ministro britannico di Cultura, Media e Sport, ha rilasciato una sorprendente intervista al quotidiano conservatore Daily Telegraph, nella quale si è apertamente pronunciato a favore della censura di stato su Internet. Pochi giorni dopo, il pornografo inglese Ben Westwood (figlio della stilista punk e attivista politica Vivienne) assieme ai suoi compagni della CAAN (Rete di Azione fra Adulti Consenzienti, un network di adepti del sado-maso) ha inscenato di fronte al Parlamento inglese una variopinta protesta contro la Section 63 del Criminal Justice and Immigration Act 2008, che a partire dal 26 gennaio 2009, renderà il semplice possesso di immagini “offensive” un reato punibile con pene fino a tre anni di reclusione. [continua]

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