Re: L'invasione - Un'indagine su LC

Inviato da  redna il 15/12/2009 8:29:23
Citazione:
@ redna

cit:"così per NON ridere è meglio se la pianti."
la battuta è anche spiritosa ma di qui però non si capisce se bocci me o la mia idea o tutte e due.


penso che, alla fine, non sai nemmeno che cosa proponi. Oltre a trovare la tua idea del tutto contraria proprio alla 'natura' del web stesso posto questo articolo che spero chiarisca meglio:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6575

Premessa: il 18 dicembre sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il pacchetto di norme approvate dal Parlamento europeo in cui l’accesso e l’uso di internet per la propria espressione personale viene definito un “diritto fondamentale” del cittadino dell’Unione. Diritto fondamentale… Davanti a certe affermazioni – come quelle del ministro Ronchi e del sottosegretario Mantovano – gli appartenenti al nocciolo duro dell’utenza internet la mette in burla. C’è chi pensa che non ci sia censura applicabile alla rete internet per i maghi del computer. E’ vero. Ma milioni di italiani che si esprimono in rete non sono maghi di internet. Sono persone comuni che scrivono cose normali, pubblicano foto di famiglia e citano la musica che gli piace. La loro libertà è in pericolo.

Fa parte del nuovo col quale viviamo, questa leggerezza dello strafalcione: una libertà che i politici prendono per sé quando si tratta di manipolare nei media “tradizionali”. In altri paesi gli utenti internet sono più moderati, è vero. Ma in altri paesi non ci sono politici che fanno la guerra civile verbale all’ora del tg e ministri che insultano intellettuali e dipendenti dello stato a ogni passo. La rete “segue” e “mima”, non crea.


Gli esponenti di governo che parlano di monitorare la rete – ne siamo certi – sarebbero pronti a dire che chi si comporta bene “non ha niente da temere”. Ma intanto invocano filtri e controlli (e repressioni) che, per lo stesso fatto di essere evocati, invitano chi dovrà compiere quelle indagini a una difficile corsa ad ostacoli contro la privacy e la libertà d’espressione, correndo il pericolo di deragliare ad ogni passo dalla legalità. Perché “monitorare” qui non significa accertare chi ha aperto un gruppo, operazione in sé banale per una forza di polizia attrezzata. Ma si tratta di invocare puramente e semplicemente la cancellazione di una espressione del pensiero, e di passata “registrare” chi l’ha fatta. Insomma “tenere memoria” di chi ha detto cosa, nevvero?

Non vedono che con questi mezzi è arrivata anche ai comuni cittadini la capacità di esercitare l’espressione dei propri pensieri, senza alcuna altra mediazione. Non ci sono direttori responsabili dentro Facebook, e se qualcuno commette dei reati, la responsabilità penale resta personale. Si cerchino gli individui che quel reato hanno commesso, li si processi. Ma non si cancelli lo strumento in cui quella libertà si esprime – anche nel gruppo che inneggiava a Tartaglia c’erano i contrari, ed esercitavano la loro libertà di dirsi contrari.

Ma al fondo di tutto, c’è altro e peggio che prende tutta la società italiana. C’è questa voglia di menare le mani su tutto ciò che è fuori schema, questo pensiero sommario per cui bisogna eliminare il messaggero che porta le cattive notizie. Come se eliminato quello, avessimo risolto il problema.

la voglia di menar le mani su chi è 'fuori schema' o di eliminare quello che dice un utente perchè ho deciso che non lo capisco mi da fastidio, che sia l'idea di qualcuno sul web dove esistono regole già scritte all'ingresso del sito è preoccupante.
Per questo non distinguo l'idea dall'individuo.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=5306&post_id=154461