Re: Pillola RU 486

Inviato da  astro7 il 26/11/2009 22:12:23
Roccella: parere governo entro 24 ore

ROMA - Il parere richiesto dalla commissione Sanità del Senato al governo in merito alla pillola abortiva Ru486 "avrà tempi brevissimi, e sarà espresso anche nel giro di 24 ore". Lo ha detto all'ANSA il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, precisando che successivamente al parere ci sarà un nuovo Cda dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e, a quel punto, si potrà procedere alla pubblicazione in gazzetta del provvedimento per l'immissione in commercio in Italia della Ru486. In sostanza, ha affermato, "non c'é 'stop' alla procedura di immissione in commercio". C'é, invece, ha precisato, "una piccola sospensione dovuta all'esigenza di una maggiore chiarezza sulle competenze, dal momento che è stato rilevato che mancava il parere del governo". Una volta espresso il parere e dopo il nuovo Cda dell'Aifa, ha chiarito Roccella, "si potrà quindi procedere, nei tempi tecnici, alla pubblicazione in gazzetta ufficiale del provvedimento per l'immissione in commercio della pillola abortiva Ru486 in Italia". Dunque, ha affermato, "non vi è alcuno 'stop' all'immissione in commercio della pillola abortiva". "Non c'é - ha precisato Roccella - alcun rifiuto ideologico del metodo dell'aborto farmacologico", ma vanno chiariti due ordini di problemi: "la compatibilità con la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza e la garanzia delle condizioni di sicurezza".

Il parere del governo in merito alla pillola abortiva Ru486 "farà chiarezza per evitare qualunque dubbio interpretativo: ribadirà quindi la necessità del ricovero ed il 'no' al regime di day hospital" per le donne che vogliano effettuare l'intervento di aborto farmacologico con la Ru486. Lo ha detto all'ANSA il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella.

La commissione Sanità di Palazzo Madama ha approvato, a maggioranza, con il voto favorevole di Pdl e Lega e quello contrario del Pd, il documento finale dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 presentato dal presidente e relatore Antonio Tomassini, nel quale si chiede di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola abortiva in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486.

Sull'immissione in commercio della Ru486 "la procedura corretta è evidente: richiede preventivamente il parere del Governo e dopo una nuova delibera dell'Aifa". Lo afferma parlando con i cronisti al Senato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, aggiungendo che "la vecchia delibera è nulla perché serve il parere del Governo".

Riguardo ai tempi del parere governativo il ministro precisa che "non saranno lunghissimi" e che saranno quelli "necessari". "Noi esprimeremo un parere - aggiunge Sacconi - e conseguentemente a quel parere l'Aifa dovrà rideliberare". "E' evidente - spiega il ministro - che il processo farmacologico deve essere verificato alla luce della legge italiana sull'interruzione volontaria di gravidanza, e mi sembra giusto che il Governo si pronunci". Sacconi ribadisce che la pronuncia sarà "sostanzialmente analoga a quella dell'Aifa".

"La coerenza con la legge 194 si realizza solo se c'é il ricovero ospedaliero ordinario per tutto il ciclo fino all'interruzione verificata della gravidanza. Un processo che invece avvenisse al di fuori di questo contesto sarebbe una violazione della legge 194". "Questo significa - prosegue Sacconi - che bisognerà dar vita ad un monitoraggio rigoroso, perché se nei fatti si verificasse l'elusione sistematica di quella disposizione, noi dovremmo sollevare il problema della incompatibilità strutturale tra la legge 194 e il processo farmacologico".

ROCCELLA, SI' A RICOVERO MA NON COATTO - "Non si potrà imporre alle donne di restare in ospedale durante l'aborto farmacologico ma è necessario informarle sui rischi che corrono": il sottosegretario con delega alla bioetica Eugenia Roccella, a margine di un convegno al Senato su diritto alla salute e federalismo, conferma che la questione del ricovero in ospedale sarà affrontata nel parere che il governo sta preparando in risposta alla richiesta dell'indagine parlamentare sulla RU486. Ma Roccella ammette il delicato nodo del ricovero delle donne che possono, in ogni caso, firmare per uscire dall'ospedale anche durante il periodo dell'aborto farmacologico. "Nessuno impedirà loro di uscire ma devono essere informate. Noi riteniamo, fra l'altro, che ci sia un problema di dati di farmacovigilanza. Ho dei dubbi sul piano personale su come sono monitorati gli eventi avversi e gli effetti collaterali proprio perché in Europa, nella gran parte dei paesi, questo tipo di aborto non avviene nelle strutture sanitarie e per questo c'é difficoltà a reperire i dati esatti, non solo sul numero delle morti ma anche su altri fenomeni come le infezioni". Roccella ha anche annunciato uno "stretto monitoraggio" sull'utilizzo del farmaco per verificare la compatibilità con la legge 194.




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