Re: non retorica ma voglia di nuovo

Inviato da  sitchinite il 14/6/2009 12:22:46
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padegre ha scritto:
- non retorica ma voglia di nuovo -
a cura di Paolo De Gregorio, 14 giugno 2009

Mi si accusa di insistere con la retorica anticapitalistica. Come se questo fosse un aspetto secondario della nostra società. come se la proprietà capitalista di tutti i mezzi di informazione fosse un dettaglio, come se l’esproprio dalla politica delle decisioni economiche sia normale, come se i guasti della immigrazione non siano stati provocati da un modello di sviluppo deciso dagli industriali, come se sia giusto che le banche (uno dei poteri forti di proprietà capitalista), responsabili di truffe e raggiri, siano finanziate da soldi pubblici per evitare il giusto fallimento.


Credo che nessuno qui abbia mai sostenuto che la 'proprietà capitalistica dei mezzi di informazione' sia un dettaglio.
Non sto 24ore su 24 collegato ma non ho mai letto da nessuno una cosa simile... riguardo all' immigrazione invece ti propongo una lettura diversa dalla tua: il guasto dell' immigrazione può essere il derivato di una politica di annullamento di 2 concetti fondamentali della società: unicità dell' individuo e nazionalità. La politica sociale di ogni genere di sinistra in Italia si é basata non sulla integrazione ma sulla miscelazione delle etnie e delle culture, sfruttando male il presupposto che tutti siamo uguali e alo stesso tempo combattendo il concetto di 'diversità' dipingendolo come negativo.
Gli industriali, trovandosi flussi incontrollati di illegali stranieri in Italia, ne hanno approfittato. Nessuno nega la loro colpa, gravissiima, di essersi resi complici dello schifo che stava prospettandosi e di averlo sfruttato.
Riguardo alle banche, di nuovo, dove hai letto da qualcuno qui quel che dici?


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Mi rendo conto che oggi in Italia nessuno mette in discussione la dittatura del capitale per l’inesistenza di una sinistra di opposizione e per l’assenza di una visione strategica dell’evoluzione sociale che bolli il capitalismo come regime vecchio, responsabile di guerre colonialiste, di squilibri ambientali, che non ha mai risolto problemi come la fame e la sovrappopolazione, che nell’attuale momento di massima crisi ricorre a soldi pubblici destinati a opere sociali, per iniziare un nuovo ciclo distruttivo.


Non é il capitalismo ad essere un modello vecchio... il capitalismo, come il comunismo, son buoni sistemi se applicati nella giusta misura. Non é un modello che deve risolvere il problema della fame e della sovrapopolazione. Questi sono problemi di mal distribuzione delle risorse, non di capitalismo.
Il fatto che la russia comunista sofrisse degli stessi mali non ti dice niente?

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Quando facciamo finta di indignarci per le migliaia di operai che crepano sul lavoro o si ammalano per condizioni nocive, nessuno sostiene con chiarezza che sono tragedie provocate da chi per avidità e disprezzo per la vita altrui omette di spendere per la sicurezza, e questa è la fondamentale etica degli industriali, proprio quelli che affidano alla mafia i loro rifiuti tossici che uccidono anche altri cittadini, visto che vengono sversati nelle campagne.


Mi piacerebbe sapere quale é la tua esperienza in materia di lavoro in fabbrica. Nessun industriale omette di spendere per la sicurezza. Anzi in moltissime relatà industriali vengono organizzati fin troppi corsi, viene adottata una politica di sicurezza molto invasiva sull' operaio. Il guaio é che determinati lavori comportano un fattore di rischio e pericolo difficilmente trattabili in maniera adeguata. E spesso, proprio le politiche di sicurezza che dovrebbero diminuire questi fattori, li accentuano non poco.
Pensa a un operatore di impianto che quando opera dovrebbe portarsi appresso:
- cuffie antirumore
- guanti in pelle
- guanti in plastica atermici e antiacido
- maschera fuggi-fuggi contro i fumi
- radio
- casco
- visiera antiacido

un operatore dotato di tutta sta roba nell' impianto quasi non riesce a girare, la sua operabilità viene notevolmente limitata, i suoi movimenti limitati, in tantissimeoperazione routinarie e anche nelle situazioni di emergenza.
Un operatore così vestito che deve velocemente salire un scala marinara per arrampicarsi in colonna é soggetto a 'intoppi' del tipo casco che gli cade, antenna della radio che si impiglia nella scala, visiera che ne limita la visuale... pensa che magari ha le cuffie antirumore per non essere assordatodai rumori dell' impianto ma alo stessotempo non sente le comunicazioni via radio dirette verso di lui. Deve fermarsi per togliersi le cuffie, ascoltare la radio, rispondere, rimettersi le cuffie etc...

Il problema con le politiche di sicurezza è che si é sempre puntato a informare sui rischi e sui pericoli e dare all' operaio una 'dotazione' che spesso anzi che aiutarlo lo mette più in difficoltà.

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Questo orrendo modo di produrre le merci, quasi sempre inutili e non essenziali, prevede altresì la schiavitù del lavoro salariato in cui grande parte della popolazione vive l’incubo degli incidenti, delle malattie, del licenziamento, in una generale precarietà determinata dai mercati globali dove è possibile che il tuo posto di lavoro venga delocalizzato all’estero, o venga cancellato dall’ingresso di altre potenze economiche che producono le stesse merci a costi inferiori, senza che tu conti nulla.


Ma perchè le merci dovrebbero essere soltanto utili ed essenziali?
Riguardo alla delocalizzazione del posto di lavoro, é il prezzo per la espanzione dei mercati... presumo che l' uica maniera per evitarla sarebbe la ciusura delle frontiere lavorative nazionali.



Citazione:

Il discorso rivoluzionario, l’unico possibile, che segni l’evoluzione umana e non ci divida nelle categorie di chi comanda e chi obbedisce, è cambiare il modo di produrre, abolendo ogni gigantismo nella produzione, ossia i grandi modi di produrre che generano i monopoli e la globalizzazione, passare ai piccoli modi che sono sempre esistiti: individuale, familiare, in collaborazione cooperativa. Sistemi collaudati che non prevedono padroni, ma che sono in grado di produrre qualsiasi merce che sia essenziale alla nostra vita.


Di nuovo... perchè vivere solo di merci essenziali alla nostra vita?
In che maniera la produzione individuale fa progredire? Non sarebbe un ritornare a un tipo di economia e di vita da 'paesetto'?

Citazione:

Ma ciò non basterebbe, bisogna collocare questi giusti rapporti di lavoro nella cornice ineludibile della SOSTENIBILITA’, che deve prevedere uno sviluppo in cui ogni nazione raggiunga un equilibrio tra la sua popolazione e le risorse del territorio, e produca in modo diffuso energia rinnovabile e cibi per raggiungere una piena autosufficienza.
Le basi per la pace, la fine della distruzione dell’ambiente, la fine delle emigrazioni, sono questo.


IN teoria son daccordo con te, ma in pratica questo come si realizza? Non certo con informazioni non corrette o approssimative come quelle di cui tu disponi e che divulghi...
reputo più auspicabile una compartecipazione dei metodi attuali ASSIEME a quelli sostenibili.

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Chi produce elettricità dal sole si può scaldare, può cucinare, può illuminare la sua casa e collegare il suo pc, può rinfrescarsi, può alimentare una piccola auto elettrica, e con un po’ di agricoltura artigianale può essere veramente indipendente contando anche su un reddito proporzionale al numero di metri quadrati di pannelli installati.
In Germania già lo fanno e queste attività hanno un impatto zero sull’ambiente.


Bah non proprio... le tecnologie sul solare ancora non sono così avanzate da rendere indipendenti. Vallo a spiegare chi vive in zone d' ombra prolungata... vallo a spiegare a chi vive in zone in cui il sole si mostra 30 giorni l' anno...
Sai che fino a 2 o 3 mesifa ancora i panneli solari avevano il problema che, essendo modulari, bastava mettere in ombra una zona pari al 10% della superficie assorbente per compromettere fino al 70% della efficienza dell' impianto?
Sai che l accumulo di energia dal sole è limitato ad ORE non a GIORNI?
Mi spieghi come rendere indipendennte una casa, con le utenze medie giornaliere, in un periodo come quello dell' inverso scorso, qui a Roma, durante il quale il sole si vedeva per 2 ore al giorno... un periodo durato quasi 9 giorni in cui tutta la zona sud era in crisi dalle piogge, smottamenti, allagamenti con l' acqua che si accumulava perchè il sole non rimaneva abbastanza da farla evaporare?
A parco de medici ci hanno portati via con il canotto... una donna é morta dall' acqua accumulata. Era il 4° giorno di pioggia continua e senza sole.

Cosa fanno in Germania? ma per favore, evita queste assurdità. In germania hanno una serie di utenze gestite col solare ma stanno attaccati a una rete efficiente, alimentata anche dal nucleare.


Citazione:

Proporre ed organizzare questa evoluzione sociale, sarebbe un grande passo in avanti, che ci emancipa tutti dalle inutili parole sulla politica e sull’ambiente, e ci proietta in una dimensione di concretezza e lungimiranza.
Paolo De Gregorio


Si sarebbe un gran passo avanti se fosse realizzabile. A mio avviso non lo é. Quantomeno attualmente.

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