Re: Il pensiero scientifico- I suoi errori, i suoi dogmi, i suoi limiti

Inviato da  fender207 il 4/5/2009 12:19:33
Citazione:

Al2012 ha scritto:
@ clorofilla

Chiedere è lecito rispondere è cortesia !!

A quanto pare il sottoscritto non è degno di questa cortesia da parte tua !!

Ne prendo atto.

Quindi penso che sia del tutto inutile rivolgermi ancora a te.

Mi dovrò limitare a leggere i tuoi commenti che sicuramente non sono frutto di qualche copia/incolla da siti di dubbia fama o espressione di un pensiero scientifico travisato o in mala fede, ma frutto di una sapienza innata.



mi associo, avendo anch'io fatto una domanda a cui non vuole rispondere, devo pensare che parlare con lei sia una totale perdita di tempo.

mi dispiace sempre quando mi imbatto in una mente tanto chiusa quanto ottusa, è incredibile come il suo pensiero lavori solo per cercare di controbattere, tra l'altro con frasi ormai sempre uguali e stereotipate, invece di provare capire le ragioni altrui.. non vorrei conoscerla nella realtà!

E' parte di quella fetta di umanità che non capirà mai alcuna verità, perchè semplicemente non può,il suo pensiero è stato formato in modo completamente sbagliato fin dalle fondamenta, ed ora non ha nemmeno gli strumenti per discernere tra dubbi e certezze.
Una di quelle persone che se gli dici:
"io so che 1+1=2."
ti dicono:
"sei laureato in matematica?"
"no."
"allora non è vero."

peccato.. povera gente.. li hanno ridotti maluccio 2 millenni di dominio ecclesiastico.. lentamente stanno arrivando al punto in cui ci sarà solo una verità imposta dall'alto e gli schiavi spaventati sotto: mi torna in mente 1984..
"guerra è pace"
"ignoranza è forza"
"libertà è schiavitù"
...che farebbero questi adoratori delle versioni ufficiali e misurabili se un giorno la versione ufficiale fosse una di quelle scritte qui sopra?

Lo è gia stata, a dire il vero:
<<Il primo contatto degli europei con persone appartenenti ad altre culture fu improntato alla superiorità ontologica sostenuta dalle teorie "scientifiche" dell'epoca. Era opportuno che nel periodo coloniale gli europei percepissero i non europei come sub-umani, da osservare a distanza di sicurezza.
Gli scienziati europei avevano assunto verso gli altri gruppi etnici, in particolare quelli africani, l'atteggiamento di chi vuol trovare l'elemento strano o diversità biologiche tali da indurre a relegarli all'interno di una categoria assai lontana dalla "razza" bianca e, se possibile, anche dalla stessa umanità, intesa come protagonista della Storia e della civiltà.>> Antonella Randazzo
da: http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/04/gli-zoo-umani-quando-gli-europei.html
Le differenze tra bianchi e neri sono misurabili.

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