Re: Il pensiero scientifico- I suoi errori, i suoi dogmi, i suoi limiti

Inviato da  fender207 il 18/4/2009 11:49:38
Ahmbar, complimenti per il post.
Lo trovo prima di tutto interessantissimo ed in secondo luogo lo condivido in pieno.

Lethbridge non lo conoscevo, ma ho comunque accumulato abbastanza informazioni per non stupirmi assolutamente di fronte a simili sperimentazioni.
Sarebbe interessante avere i dati da lui raccolti, me li potresti linkare o far avere in qualche modo?

Come sai, la mia opinione sul cosidetto "metodo scientifico" non si discosta dalla tua.
Per l'ennesima volta mi trovo a rinnovare una questione che ormai ripeto ogniqualvolta qualcuno dimostra di credere ad un'eventuale infallibilità di tale metodo:

Le formiche e le api, se si rapisce la regina e la si spedisce dall'altra parte del mondo, continuano a lavorare.
Quando la regina muore, si disperdono.
http://www.stazioneceleste.it/articoli/dna_russia.htm <-(il primo link che ho trovato a riguardo, e con un po' di fatica.. paragrafi 10 e 11)
..Esperimenti come questo non dimostrano come la scienza possa spiegare in realtà assai poco della natura osservabile?
Figuriamoci di quella non osservabile..

L'uomo deve rendersi conto che per capire l'unica cosa che necessita di essere da lui capita nell'universo, deve capire se stesso.

L'effetto del nostro meraviglioso progresso è la cronaca nera sui giornali; il lavoro in fabbrica o in ufficio è il motivo per cui esistono gli psicofarmaci.

Mi è piaciuto l'intervento di Al2012.

Voglio permettermi di esprimere la mia opinione anche su questo:

Citazione:

menphisx ha scritto:

Mi chiedo come si possa credere alla causa/effetto e al caso contemporaneamente ... :S

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Caso e destino sono due concetti ben definiti.

Quando una qualunqe cosa accade, però, possiamo indistintamente attribuirne la causa ad uno dei due (se una tegola ti cade in testa: o è un caso, o è destino - cioè sfiga ). In ogni caso, che la tegola sia caduta è fuori dubbio.
Quindi che questo sia voluto da (o dovuto a) una forza chiamata Caos, in cui ogni piccolissima parte dell'universo ha agito perchè si verificassero tutti gli eventi che hanno portato la tegola a cadere; o che invece questa sia caduta prorio lì in seguito ad un destino predeterminato, fà poca differenza.

Mi spiego:

Nel caso sia dovuto al caos, significa che l'intero universo (quindi te compreso) ha fatto in modo si verificassero le condizioni perchè il fatto succedesse.

Nel caso sia voluto dal destino, bisogna distinguere che uno creda di averlo potuto determinare da solo, o creda esista un concetto abbinabile alla parola "DIO" che gli ha scritto per filo e per segno ogni attimo della vita (ma chi si prenderebbe un lavoro simile al posto nostro?).
Nel primo caso si torna nella causalità delle nostre azioni ed al libero arbitrio, annullando di fatto la distinzione Caso/Destino, nel secondo ci si sente vittime di un'entità esterna chiamata "dio" (e quando la si chiama, quella arriva...)

Io sostengo l'opinione del Libero arbitrio, che è sempre concesso alla coscienza umana (anche se ultimamente questa stà perdendo sempre più la sua identità, annebbiata da un mare di inutili complicazioni che prendono il nome di "routine quotidiana").

...
una (secondo me) possibile soluzione: http://www.couchsurfing.com/
viaggiare, conoscere, confrontarsi sempre con chiunque.

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