Il pensiero scientifico- I suoi errori, i suoi dogmi, i suoi limiti

Inviato da  ahmbar il 14/4/2009 14:59:00
Il pensiero scientifico – I suoi errori, i suoi dogmi, i suoi limiti



Ho deciso di proporre una discussione su un tema cosi’ complesso a seguito di alcuni eventi che hanno arricchito (e complicato) la mia vita, con l’intento sia di condividere le riflessioni che ne sono conseguite, sia di arricchirle con i pareri delle tante persone che ho imparato a stimare in questi anni di permanenza su Luogocomune.



Un paio di mesi fa’ ho partecipato ad un convegno dedicato al tema “La vita oltre la vita”, dove ho potuto assistere ad una serie di testimonianze sui piu’ svariati argomenti, tutti dedicati comunque ad aspetti al confine (ed oltre) di quello che siamo abituati a considerare quotidiano.
Una gran parte del convegno e’ stata ovviamente improntata su religione e spiritualita’, dato il soggetto ispiratore dell’incontro, ma si e’ parlato anche di medicina olistica e orbs, di auree e poltergeist, di scrittura e pittura medianica, addirittura di cerchi nel grano, misteri vari e ufo.

Data la assoluta buona fede dei relatori vari (convegno senza fini di lucro organizzato dall’associazione “L’albero della vita” http://www.alberodellavita.org/ ) e la meticolosita’ nel presentare le loro ricerche, devo confessare di essere rimasto piuttosto scosso, perche’ un conto e’ assistere ad un episodio piu’ o meno insolito, ma un altro e’ partecipare ad una cosi’ ampia carrellata di eventi che sfuggono al razionale o esulano dalla scienza convenzionale come quella a cui ho assistito.

La parte spirituale e’ un tema che ritengo giusto confinare nel personale, per cui non ne parlero’ qui, mentre vorrei approfondire alcuni aspetti che invece riguardano il tema scienza (ma non solo), per offrire uno o piu’ diversi punti di vista rispetto a molte discussioni tuttora in corso sul sito.




Il nome Thomas Charles Lethbridge a me era totalmente sconosciuto, uno scienziato e archeologo inglese deceduto nel 1971 che scopri’ la possibilita’ di misurare le diverse vibrazioni della materia, nonche’ il fatto che essa e’ addirittura influenzata dalle emozioni.
Ha utilizzato per far questo quello che molti di noi considerano un gioco per bambini creduloni (o almeno e’ quanto ci e’ stato insegnato come modus operandi quando si toccano argomenti cosi’ al confine del credibile) : il pendolo
Il problema per la scienza ufficiale e’ che dovrebbe essere allora in grado di spiegare in maniera altrettanto scientifica come mai il Dr Lethbridge ha provato piu’ e piu’ volte che variando la lunghezza della corda a cui il pendolo (di legno, metallo o cristallo) era attaccato, a misure precise a seconda dei vari materiali esaminati (e solo a quelle misure…), esso iniziava a girare
Oppure come mai a parita’ di lunghezza (alcuni materiali “possedevano” la stessa misura) il pendolo girasse per sempre16 volte (piombo) o per 22 (argento), o perche’ se la stessa pietra veniva lanciata contro un muro il risultato era sempre di 55,88 cm se lanciata da lui, mentre se la lanciava la moglie era sempre di 73,66…

Pare gia quasi incredibile, ma Lethbridge ando’ oltre : misuro’ le diverse risposte dei materiali se sottoposti ad emozioni, ottenendo valori differenti nelle misurazioni, misuro’ i valori corrispondenti ai vari materiali sottoponendoli prima a diverse emozioni e riportando le misure cosi’ ottenute su di un cerchio, scoprendo che, diviso il cerchio in 40 segmenti e collocati in ciascuno di essi le qualita’ o gli oggetti relativi alla corrispondente frequenza, gli opposti stavano esattamente dove la logica avrebbe suggerito di trovarli : la sicurezza a 22,86cm e il pericolo al suo opposto a 73,66, il profumo a 17,78 ed un cattivo odore a 68,58 e cosi’ via.
Provo successivamente a collocare le varie sostanze ad una distanza dal centro del cerchio a seconda dei valori dimostrati nelle reazioni al pendolo lungo la corrispondente linea (lo zolfo a 17,78 cm, il cloro a 22,86 e cosi’ via) : unendo i vari punti ottenne una figura, la stessa figura che ci viene tramandata da quasi tutte le culture e che e’ presente sia nell’uomo che nella natura e nell’universo : una spirale.



Arriviamo qui ad una prima riflessione sulla reazione della Scienza e sulle sue capacita’ di confrontarsi con cio’ che esula dal conosciuto : mi si dimostra scientificamente che la materia possiede non solo una vibrazione misurabile, ma addirittura che essa e’ in grado di variare a seconda delle emozioni che posso trasmetterle, cosa che apre una infinita’ di possibilita’ tutte da scoprire sul fatto che siamo parte di tutto cio’ che chiamiamo universo e abbiamo addirittura effetti positivi o negativi misurabili su di noi, sugli altri esseri umani e sul mondo che ci circonda?
Ignoriamo lo scopritore, mettiamolo alla berlina e “dimentichiamo” quanto da lui scoperto e provato, perche’ non siamo in grado di capire e di accettarne le incredibili conseguenze che avrebbe sulla nostra vita.



Altro esempio sul tema e’ quello che ci fornisce Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese che ha scoperto le stesse proprietà nell’acqua (e non poteva essere altrimenti, dato che l’acqua e’ parte dell’universo esattamente come noi e la materia)

Quelle che vedete sono alcuni cristalli di acqua congelati e fotografati, l'acqua trattata con parole "positive" forma dei cristalli bellissimi, simili a quelli della neve; l'acqua trattata con parole "negative" invece, reagisce, creando forme amorfe e prive di armonia geometrica.
Identiche risposte le ha ottenute con la musica, ma non solo


Amore / Ti odio, ti uccidero’



Acqua di lago prima della preghiera / Acqua di lago dopo la preghiera





Acqua esposta ai fiori di ciliegio



E’ quasi inutile aggiungere che anche per Emoto gli stessi mezzi sono stati utilizzati dalla Scienza: discredito, emarginazione, oblio da parte di chi avrebbe invece dovuto approfondire le sue scoperte…



Gia’ ora potrei aggiungere alcuni miei pensieri riguardo questi atteggiamenti, ma preferisco prima parlare di quanto ho successivamente letto in un libro dal titolo “Malattia e destino, il valore ed il significato della malattia”, scritto dallo psicoterapeuta Thorwald Dethlefsen e dal medico Ruediger Dahlke, dove ho trovato altre notizie da “elaborare” derivate da osservazioni di ordine medico sul funzionamento del nostro cervello e della nostra coscienza.



La visione polare

Quando l’uomo dice IO automaticamente si isola da tutto cio’ che e’ NON IO, legandosi quindi alla visione del mondo attraverso gli opposti : bianco o nero, giusto o sbagliato etc
La nostra coscienza non fa’ altro che dividere la realta’ in unita’ sempre piu’ piccole (analisi) e distinguere fra queste unita’ (capacita’ di discernimento)
Questo impedisce di comprendere cio’ che siamo nella sua interezza, in quell’unita’ (universo) che e’ sempre presente ma che non riusciamo piu’ a percepire.



Credo che per spiegare questo concetto non esista nulla di meglio che analizzare questa fotografia


La nostra capacita’ di percezione ci permette di “vedere” solo una delle due figure ( volti se il nero e’ in primo piano, vaso se lo e’ il bianco) alla volta, anche se i due elementi esistono contemporaneamente
Ma essendo l’uomo limitato dalla polarita’ siamo costretti ad escludere dal primo piano alternativamente uno dei due aspetti , altrimenti non saremmo piu’ in grado di vedere cio’ che definiamo “vaso” o “volti”


La coscienza umana trova la sua espressione corporea nel cervello, dove i due emisferi destro e sinistro svolgono funzioni specifiche distinte e complementari : l’emisfero sinistro comanda la logica e la struttura, suddividendo analiticamente e razionalmente gli stimoli, e’ responsabile dei calcoli e dei conti (Bianco)- Nell’emisfero destro troviamo tutte le capacita’ polari : invece dell’analisi la capacita’ di captare nella loro globalita’ rapporti complessi, modelli e strutture, la possibilita’ di risalire al tutto sulla base di una piccola parte (pars pro toto), le astrazioni e i concetti superiori, gli aspetto onirici e figurativi dell’anima (Nero).

A seconda di quale attivita’ stiamo svolgendo e’ dominante una delle due parti (per esempio leggere, contare, analizzare SX, ascoltare musica, meditare, sognare DX), ma non esiste una distinzione netta perche’ e’ sempre disponibile l’accesso a quella non impegnata direttamente.

E’ quasi inutile sottolineare come sarebbe ammalata una persona che possedesse solo una delle due meta’ funzionanti, ma lo inserisco perche’ qui torno al motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo, in quanto la concezione del mondo che chiamiamo “scientifica” soffre appunto di questo problema : la Scienza considera reale solo cio’ che e’ razionale, concreto, analizzabile.



Porto qui un esempio che ho vissuto personalmente per dimostrare la limitatezza e l’assurdita’ di questo modo di pensare e di operare.

Diversi anni fa’ ho studiato Shiatsu (per chi non lo conoscesse e’ una tecnica cinese di pressioni su varie parti del corpo, tendente a sbloccare i canali energetici ed a riequilibrarne la circolazione nell’ organismo. E’ simile ai principi dell’agopuntura, di cui infatti condivide diversi aspetti).
Per la Scienza ufficiale eravamo considerati nella categoria degli abbindolatori/ciarlatani : i loro strumenti non riuscivano a segnalare nessun tipo di effetto quando si effettuavano le pressioni (visione analitica), cosa che rendeva ai loro occhi l’efficacia dei trattamenti (visione analogica) ininfluente perche’ non misurabile.
Solo una decina di anni fa’ con lo sviluppo di migliori apparecchiature di analisi, siamo stati legittimati come “medicina alternativa”

Quello che ho rappresentato e’ un vero paradosso, ma offre un reale esempio della limitatezza che ci puo’ offrire questo cosiddetto “pensiero scientifico”
Infatti, utilizzando come metro di analisi solo la parte sinistra del cervello, quando si pone a questa vera e propria distorsione della realta’ la domanda sul significato della vita, si ottiene una risposta ridicola per la sua stupidita’ : Il progresso.

La filosofia del nostro tempo, di cui la scienza e’ diventata la parte predominante, non conosce altra meta che la crescita e il progresso, si lavora, si sperimenta, si ricerca - perché? Per amore del progresso!
Ma che scopo ha il progresso? Un progresso ancora maggiore....
L'umanità si è imbarcata in un viaggio senza meta e deve quindi porsi sempre nuove mete per non cadere nella disperazione.

Per riassumere in una frase la limitatezza di questa visione, abbiamo trasformato il viaggio della vita ...in una gita.


Un’ultima cosa su cui vorrei far riflettere, data l’importanza dell’argomento.
Da tempo sono in corso diverse discussioni su di un tema molto complesso, il cancro, in cui si discute sulla validita’ della chemioterapia, o del bicarbonato, o delle cure naturali, dove ognuno di noi pensa a quale sia la soluzione migliore a seconda della propria formazione culturale e/o esperienza personale.

Riporto a questo proposito un estratto sempre da “Malattia e destino” , dove la malattia denominata “cancro”, di cui la medicina ufficiale ancora non ha capito quasi nulla ne’ riguardo i veri motivi per cui insorge ne’ per i rimedi da adottare, viene vista in un’ottica completamente diversa dal consueto approccio causa/effetto


La cecità e la miopia dell'uomo del nostro tempo è pari a quella delle cellule cancerogene.
Per portare ancora avanti l'espansione economica, si è utilizzato il mondo per decenni. La gente considera il mondo intero come il proprio terreno di coltura: piante, animali, materie prime, tutto esiste solo perché noi possiamo espanderci senza limiti sulla terra.
Chi si comporta così, dove trova il coraggio e la sfacciataggine di lamentarsi del cancro? Esso è semplicemente il nostro specchio - ci mostra il nostro comportamento, i nostri argomenti e anche la fine della nostra strada.
Il bene del tutto e il nostro bene sono la stessa cosa, perché noi in quanto parte siamo una cosa sola col tutto (pars pro toto). Ogni cellula contiene infatti tutta l'informazione genetica dell'organismo - e dovrebbe soltanto capire che essa in realtà è il tutto
La morte che la cellula cancerogena impone all'organismo diventa anche la propria morte, così come la morte dell'ambiente circostante significa anche la nostra morte.
Però la cellula cancerogena crede a un "fuori" separato da lei, esattamente come ci credono gli uomini chiusi nel loro egoismo, e continua a distruggere sino a che’ , con sommo stupore, scopre che l’organismo che la alimentava non riesce piu’ a funzionare perche’ proprio lei lo ha guastato.


La cura

Esiste una cura a questa cecita’ mortale? Si, l’amore.
L'amore rende sani perché dilata i confini e fa entrare l'altro in modo da diventare una cosa sola, chi ama sente che la persona amata è se stesso.
Questo non vale soltanto per gli uomini: chi ama un animale, non può considerarlo qualcosa di inferiore. Questo non è uno pseudoamore sentimentale, ma uno stato di coscienza che intuisce veramente qualcosa della comunità di tutto ciò che è.
L'amore supera tutti i confini e i limiti.
Nell'amore gli opposti si uniscono e si fondono.
L'amore è unione con tutto, si estende su tutto e non si ferma davanti a niente.
L'amore non teme neppure la morte - perché l'amore è vita.
Se questo amore non vive nella coscienza, corre il rischio di finire nella fisicità e di cercare qui di realizzare le proprie leggi sotto forma di cancro .





Nell'Ego sorge l'illusione di poter fare qualcosa "da solo". In realtà però non esiste possibilità di separazione vera dal resto dell'universo, solo il nostro IO può immaginare che esista, e le ricerche di Lethbridge o di Emoto dimostrano scientificamente esattamente questo : siamo parte integrante di cio’ che ci circonda, ma lo abbiamo dimenticato perche'....non siamo in grado di provarlo scientificamente.





La gran parte di quello che avete letto non e’ di mia fonte, anche se lo condivido.
Ho cercato di sintetizzare il piu’ possibile quanto riportato sui vari libri ispiratori di questo articolo, per chi volesse approfondire uno o piu’ aspetti allego la bibliografia da cui ho attinto a piene mani


Il potere del pendolo, di Thomads Charles Lethbridge, editore Astrolabio Ubaldini
Siti correlati
http://www.mikecrowson.co.uk/lethbridge.html Il potere del pendolo
http://www.caspir.org/Website/Workshops/Lethbridge-Info.html Il lavoro e le ricerche di Lethbridge
http://leebor2.100webspace.net/lethbridge1.html Gateway to other world

Il miracolo dell’acqua, di Masaru Emoto, editore Punto d’incontro
Siti correlati
http://www.masaru-emoto.net/english/e_ome_home.html

Malattia e destino, il valore e il messaggio della malattia, di Thorwald Dethlefsen e Rüdiger Dahlke, Edizioni mediterranee
Siti correlati
http://www.qlmed.org/Scopi/perry.htm
http://www.vivere-semplice.org/?p=148
http://www.naturaolistica.it/Olistica3.html
http://www.dahlke.at/veroeffentlichungen/art_ital1.php

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