Re: La marijuana è una pianta aliena?!

Inviato da  _gaia_ il 24/3/2009 17:45:28
La mia ignoranza in fatto di Cannabis è abissale (sto approfondendo proprio a seguito della lettura dell'articolo linkato), ma di botanica capisco qualcosina e queste affermazioni:
Citazione:
< In ambito vegetale nessuno parla di maschi e di femmine, perché le piante non mostrano il loro sesso, ad eccezione della canapa. Per determinare il sesso di una qualsiasi pianta Terrestre normale bisogna guardare all’interno, nel suo DNA >

sono un'emerita fesseria.

Come spiegato già da altri, la canapa non è certo l'unica pianta in cui maschi e femmine si possano distinguere (per qualunque pianta dioica lo si può fare); anche se è un po' più facile distinguere il maschio dalla femmina dal portamento, la cosa pare non dare una garanzia al 100% perché c'è un'alta variabilità intraspecifica; inoltre anche altre piante, come il kiwi, presentano una diversità piuttosto spinta (relativamente al fatto di essere vegetali) tra l'esemplare maschio e quello femmina.
Stendo un velo davvero pietoso, anzi proprio una pietra tombale, su quel < Per determinare il sesso di una qualsiasi pianta Terrestre normale bisogna guardare all’interno, nel suo DNA >

Comunque, tralasciando le frasi citate sopra, che da sole hanno il potere di far passare la voglia di prendere seriamente tutto il resto, bisogna ammettere che il discorso sulla Cannabis è molto interessante sotto parecchi aspetti. E ammetto di essere una delle (mi pare) molte persone che hanno sempre ignorato la questione perché pensavano che "Cannabis = droga" -- e non interessandomi il principio attivo non mi ha mai interessato la cannabis -- quando invece "Cannabis = tessuti, carta e cartone, cordame, cibo, olio, medicinali, combustibile, materiale edile, plastica, vernici, ecc".. La confusione a livello terminologico non è poi stata certo favorevole all'approccio al tema.
E' assodato che la seconda equazione è stata volutamente offuscata in favore della prima. Si è puntato su questo banale giochino e a quanto pare ha funzionato piuttosto bene. E' come sempre, solo una questione di percezione.

Comunque, c'è una certa confusione riguardo le specie di Cannabis, purtroppo la classificazione scientifica non ha ancora messo la parola fine in merito (fino a non troppo tempo fa c'era confusione persino a livello di famiglia, non solo di specie).

Ad ogni modo, recenti studi anche a livello genetico hanno stabilito che esiste solo una specie di Cannabis, la C. sativa, includendo al suo interno come varietà quelle che nel secolo scorso erano specie a se stanti (C. sativa, C. indica, C. ruderalis), oltre ad altre varietà orientali.

Ora, tutto questo discorso sulla sistematica potrebbe essere solo una noiosa perdita di tempo, se non fosse che questa confusione a livello botanico ne determina una equivalente a livello legislativo. E pare che la confusione regni sovrana anche in molti siti antiproibizionisti.

Se fosse vero che C. sativa e C. indica sono due specie distinte e ben distinguibili, non dovrebbero esserci problemi a legalizzare la coltivazione della prima per scopi industriali (carta, corde e tessuti, olii, cibo ecc ecc ecc), pur volendo mantenere illegale la coltivazione della seconda per sfruttamento del principio attivo.
Ma a quanto pare la varietà indica ha semplicemente un tenore più alto di principio attivo, e non è ben distinguibile dalla sativa, motivo per cui alle autorità sfuggirebbe ben presto il controllo della produzione (orrore!): la soluzione sarebbe quindi impedire tout-court la coltivazione di Cannabis, sativa o indica o qualunque specie o varietà possa esistere, così le autorità hanno un pensiero in meno..

Peccato che.

Che dalla Cannabis sativa si possano estrarre tali e tante materie da far invidia al gonnellino di Eta-Beta.
Che la coltivazione di canapa potrebbe portare benefici in molti campi, tra cui energetico, alimentare, ecologico.
Che le caratteristiche dei prodotti derivanti dalla canapa sono spesso molto migliori delle rispettive materie -sintetiche e non- che potrebbe sostituire.
Questo giusto per dire i punti principali.

Bisogna poi dire che nel tempo sono state selezionate cultivar con sempre meno principio attivo anche per ovviare alle restrizioni sulla coltivazione. Per cui non si capisce davvero per quale motivo non si riesca a far partire una produzione seria, su vasta scala, di canapa per diversi usi. Ne deriverebbero benefici sotto molti punti di vista.


-> LINK

Molte informazioni in questi siti (il primo in particolare è molto ricco di contenuti):
http://www.usidellacanapa.it/
http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/canapa.htm
http://www.dista.unibo.it/hempsys/pdf/cultivar.pdf (PDF, varietà ammesse uso tessile)
http://www.indica.it/


Anche in Italia si produce canapa per usi tessili, ma la coltivazione è sottoposta a rigidissime normative e la produzione copre pochi ettari (meno di 400 in tutta Italia):
http://www.canapalive.org/
http://www.ecocanapa.it/
http://www.canapaitalia.com/


Wikipedia in inglese sembra essere più aggiornata in fatto di classificazione botanica (mentre quella italiana non solo è meno aggiornata ma anche, as usual, meno approfondita):
http://en.wikipedia.org/wiki/Cannabaceae
http://en.wikipedia.org/wiki/Cannabis (per approfondire la questione tassonomica)
http://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis
http://it.wikipedia.org/wiki/Canapa_(tessile)
http://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis_sativa


Se ho scritto stronzate in fatto di cannabis, corigetemi senza pietà. Come detto ho da poco iniziato ad approfondire seriamente l'argomento e mi sono soffermata più sull'aspetto botanico e agricolo, le questioni sul principio attivo restano argomento secondario.

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