Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA

Inviato da  infosauro il 22/12/2011 12:09:54
Tanto per dare un'altra notizia dal messaggero:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=174147&sez=HOME_NELMONDO
NEW YORK - Il gene che causa il contagio dell’influenza aviaria nell’uomo può essere replicato in laboratorio. Due istituti di ricerca, uno negli Usa e uno in Olanda, l’hanno già fatto e dispongono di tutti i dati per spiegare la mutazione genetica tramite la quale il virus che colpisce gli uccelli si trasforma in quello che si trasmette al genere umano. Il governo americano ritiene il dettaglio dello studio sia talmente pericoloso nel caso che cada nelle mani sbagliate, tanto avere chiesto per la prima volta l’autocensura ai due laboratori.

Top secret. Gli articoli di prossima pubblicazione che annunciano la scoperta sulle riviste Science e Nature conterranno quindi solo indicazioni generiche sulla ricerca, mentre i dettagli di laboratorio saranno esclusi. I test erano stati entrambi ordinati dall’Istituto Nazionale per la Salute americano: uno al centro medico Erasmus di Rotterdam, l’altro all’università del Wisconsin, nella speranza di identificare i segni precoci del passaggio dell’influenza dagli uccelli all’uomo, e scoprire migliori terapie di trattamento per le persone contagiate. La comunità scientifica fino ad oggi pensava che la mutazione fosse impossibile da realizzare in forma artificiale, ma era preoccupata dalla ripetuta prossimità delle due variazioni, e temeva che in natura il passaggio potesse divenire più frequente.

La aviaria ha fatto la sua prima apparizione nel Sud Est asiatico nel 1987, e da allora il ceppo virale H5N1 che la identifica è stato riconosciuto responsabile della morte di milioni di uccelli in ogni angolo del mondo, alcuni uccisi dalla malattia, molti altri abbattuti dall’uomo per timore del diffondersi dell’epidemia. Molto più raro ma ugualmente minaccioso è il contagio umano: l’Organizzazione Sanitaria Mondiale ha registrato circa 600 casi negli ultimi dieci anni, dei quali 336 mortali. Il livello di allarme è altissimo, specialmente nell’area del Sud Est Pacifico, dove l’epidemia è endemica, e ogni anno all’inizio dell’inverno la caduta della temperatura favorisce la diffusione del virus. Questo è quanto sta accadendo a Hong Kong in questi giorni, dove la carcassa di un pollo infetto è stata identificata nel corso di un’ispezione sanitaria in un mercato pubblico. Le autorità locali hanno ordinato la chiusura del mercato per un mese, e l’eliminazione di 17.000 volatili, mentre lo stato di allerta è stato trasmesso agli ospedali perché rinforzino il monitoraggio sui pazienti colpiti da ogni tipo di influenza. In Bangladesh i polli eliminati negli ultimi giorni sono stati 14.000, e 50.000 le uova distrutte.

L'allarme. Negli Usa, dopo l’11 settembre e soprattutto dopo i successivi attentati con i pacchi postali contenenti antrace, la paura per una ipotetica diffusione del virus ad opera di terroristi è molto alta. Ora le conclusioni dei due istituti di ricerca conferiscono alla minaccia un tono ancora più drammatico: se i test di laboratorio fossero ripetuti con successo da scienziati poco scrupolosi e il ceppo dovesse finire in mani nemiche, l’epidemia potrebbe essere scatenata diffondendo il virus nell’aria, con una semplice dispersione di gas.

Critiche. C’è già chi si sta scagliando contro il governo di Washington per aver finanziato la ricerca: «Stiamo giocando con il fuoco» si legge in un editoriale del Centro per la Biosicurezza di Pittsburg. D’altra parte i due responsabili dello studio, il dottor Yoshihiro Kawaoka in Wisconsin e Ron Fouchier della Erasmus a Rotterdam, assicurano che i più stringenti criteri di sicurezza sono stati concordati con le autorità americane, e poi applicate in laboratorio. I due scienziati hanno accolto l’invito alla parziale riservatezza nella divulgazione dei risultati, e anche questo atto di autocensura è al momento materia di dibattito tra la comunità scientifica internazionale.

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