Re: ALITALIA

Inviato da  ElwoodBlue il 23/9/2008 19:12:33
mangog, la tesi che mi interessa dimostrare è che E' FALSO dire che Alitalia sia un'azienda sana distrutta dalla prepotenza dei sindacati e dall'avidità del personale.
Non che i sindacati e il personale siano liberi da colpe, sia chiaro.
Secondo me però la parte preponderante del disastro che ha coinvolto Alitalia in questi ultimi 10 anni è legata a problemi di pessima gestione.
Curiosamente i pessimi gestori hanno avuto tutti delle retribuzioni enormi a compensazione dei loro fallimenti, primo fra tutti Cimoli.
Oggi questa cosa viene trascurata nell'ansia di denunciare i "privilegi" del malvagio personale.
Viene trascurata anche per evitare che qualcuno si chieda CHI E' CHE CE LI HA MESSI.

Citazione:
Domanda: quante compagnie ci sono al mondo che costruiscono aerei di linea ? Quelli sono i modelli e quelli devi comprare..
Ad ogni modo hanno risolto il problema ritornando alla boeing i famosi aerei con 163 posti e hanno fatto levare i sedili, con ampia soddisfazione dei sindacati. Per ogni volo 13 biglietti in meno venduti.... allegria.

Due cose, decidi tu se importanti o meno.
Chi fabbrica gli aerei lavora con modelli "di serie" solo in senso lato. Se il cliente chiede un aereo con più o meno seggiolini, bar più o meno grandi, aree con letti a idromassaggio la Boeing o chi per lei non ha nessunissimo problema a farli: l'importante è che la parte custom non stravolga i concetti progettuali di base.
La cosa che interessava sottolineare a me è che anche in un caso così importante come l'acquisto di un nuovo aereo le modalità di scelta sono state quantomeno abborracciate.
Per fare un esempio molto più piccolino l'UNUN Paglione denuncia con sdegno il fatto che le indennità per il personale di volo che ha dovuto cambiare all'improvviso i propri turni di lavoro per venir mandato INUTILMENTE in uno scalo addirittura raddoppiano.
La cosa che invece a me pare del tutto evidente, anche se nessuno si è preoccupato di sottolinearla, è che se ci si è preoccupati di scrivere questa norma (che è PUNITIVA, non retributiva) in un accordo sindacale significa che questo tutto sommato avveniva abbastanza spesso.
Ovvero molto spesso veniva mobilitato il personale per far fronte a emergenze che non c'erano.


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I piloti sono quasi tutti non di sinistra, anzi, e come mai la CGIL ha fatto il loro "gioco" ( sempre se si puo' parlare di gioco o di delirio a questo punto ) ben sapendo che proprio i piloti non staranno mai dalla loro parte ? Mi suona molto strano.

I piloti fanno il loro gioco, la CGIL fa il suo.
Per un pezzo le loro strade stanno coincidendo.
Nel gioco dei piloti la parte principale è la difesa di un trattamento di nicchia. Se ne sbattono di quello che accadrà al resto dei dipendenti purché i loro trattamenti non subiscano troppe modifiche. Questo non suoni strano o come sentenza di condanna: è l'atteggiamento tipico dei sindacati non confederali, come per esempio l'ORSA nelle ferrovie.
Nel ragionamento della CGIL invece una bella parte è legata al desiderio di far sbattere i denti a Berlusconi per il suo intromettersi nella trattativa Air France, facendola fallire.
Chiaro che ci sono anche altre motivazioni.


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Mi spiegheresti meglio il motivo per il quale i piloti italiani che lavorano nell'azienda di stato dovrebbero paragonare i loro stipendi ai piloti tedeschi ? Gli altri lavoratori dove li mettiamo ?

Hai perfettamente ragione: anch'io trovo che i comportamenti egoistici siano sempre condannabili.
Se facciamo un passo indietro il mio scopo nel passaggio che citi era quello di evidenziare il giochetto di prestigio di Paglione, che PRIMA parla dell'orario Lufthansa e POI molto scorrettamente fa il paragone con le retribuzioni della sola AirOne.
Io sto cercando di smettere di abboccare a queste trappoline. A volte ci riesco perfino.


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Se Alitalia decide di far volare 24 aerei al giorno da Roma a S. Marino, rotta che prevede non più di 200 passeggeri all'anno, è una scelta di politica industriale. Il dipendente non può fare altro che annoiarsi nel frattempo.


Facendo cosi' l'alitalia si comporta nientemeno come le ferrovie che tengono in piedi tratte assolutamente non economiche. Se e' uno sbaglio per l'alitalia lo e' anche per le ferrovie.

Infatti anche le ferrovie sono in crisi nera, anche se una serie dei loro servizi in perdita sono legati a esigenze sociali e quindi ineliminabili.
Per esempio le FF.SS. devono in qualche modo garantire ANCHE i collegamenti con paesini remoti, indipendentemente dal traffico che queste linee garantiscono.
Tutto parte dall'esigenza sociale di garantire mobilità anche a quelle persone che non possono acquistare un'auto.
Chiaro che Alitalia non ha di questi limiti.

Comunque la scelta delle rotte (e nel caso FF.SS. delle tratte) è sempre fatta dal management.
Trovo che sia ingiusto attribuirla al perfido personale.



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Come ogni altro tipo di personale, il personale di volo dorme dove lo metti - purché non sia una catapecchia.


Ho letto che i piloti potevano scegliersi, a loro insindacabile piacimento, qualsiasi albergo in qualsiasi zona. ( spero non sia un' ulteriore delirio giornalistico anche questo scoop, ma temo sia veramente possibile )

Se esiste una "apposita commissione" per la scelta degli hotel allora hai letto una cosa falsa.
Mi pare ovvio, no?

Spendiamo qualche parola su questo.
Il problema del costo dell'alloggio e del vitto nelle trasferte è sempre spinoso.
Per evitare abusi le aziende tendono GIUSTAMENTE a rimborsare i piè di lista solo entro massimali stabiliti, ma anche questo crea un problema.
Per esempio un limite di 150 euro per il pernottamento può sembrare una cifra generosa. Ma se l'azienda per la quale lavori ti manda in trasferta ad Avellino con quella somma ti garantisci un albergo dignitoso, se invece ti mandano a Venezia o a Montecarlo ci paghi a malapena un campeggio.
(A Firenze, città meno esosa delle due che ho citato, un hotel a 1 stella costa circa 180 euro a notte. Se Alitalia segue lo stesso criterio che segue Finmeccanica lo standard è 3 stelle)
La stessa cosa vale per il pranzo. Da una parte è giusto evitare che il dipendente si approfitti del rimborso per andare a pranzo tutti i giorni al Gambero Rosso o da Vissani; dall'altra non si può non tener conto che anche una semplice trattoria in molti casi può costare cifre invereconde.

Nel caso del personale aereonautico il problema è ancora più spinoso.
Gli eareoporti sono molto spesso abbastanza isolati dalla città più vicina, e spesso proprio quella città è persino più cara delle strutture aereoportuali.
Per esempio io non saprei immaginarmi un massimale di spesa per chi atterra nel Barein e che sia compatibile con chi invece atterra a Pisa.

L'idea di una "commissione" bilaterale che circoscriva zona per zona alberghi e ristoranti evita abusi da entrambe le parti.
La parte aziendale cercherà di evitare i posti troppo lussuosi; quella sindacale i posti troppo infimi.

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