lettera aperta a Umberto Veronesi

Inviato da  padegre il 14/9/2008 10:57:32
- lettera aperta a Umberto Veronesi -
a cura di Paolo De Gregorio, 14 settembre 2008

Nel penultimo numero de “l’Espresso” Umberto Veronesi osserva: “milioni di persone soffrono di malnutrizione e muoiono di fame da una parte del mondo e milioni che si ammalano per eccesso di cibo dall’altra. I prodotti agricoli a livello mondiale sarebbero sufficienti a sfamare tutti e soprattutto se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare il bestiame d’allevamento. Per nutrire il bestiame d’allevamento si utilizza il 50% di tutti i cereali prodotti, ma gli animali trasformano in carne da consumo solo il 10% del cibo che ricevono. Per 1 kg di carne di manzo ci vogliono anche 15.000 litri di acqua. E’ chiaro che la dieta carnivora crea danni enormi agli abitanti della terra.”
Sagge e illuminanti informazioni che ci dà lo scienziato, ma sul “che fare” incespica e balbetta cose del tipo mangiare meno carne, e si affida a scienza e cultura.
Non una parola sulla logica capitalistica, globale, che è la regola fondamentale che muove ogni cosa nel nostro mondo, dove le merci arrivano dove ci sono i soldi per pagarle, appunto agli obesi dell’occidente, mentre spesso quelli che producono queste merci muoiono di fame.
Quei vermi che affermano che il mercato è il supremo regolatore e che bisogna affidarsi a esso per risolvere fame e squilibri sono criminali che tirano l’acqua al loro mulino, perché la fame e gli squilibri avanzano e con la legge del profitto non si riforma l’agricoltura mondiale.
Perché di questo si tratta, riformare in senso sostenibile e per i consumi interni le varie agricolture di ogni nazione, esattamente il contrario di ciò che ha fatto la globalizzazione e la logica delle multinazionali di imporre le sementi Ogm.
Perché uno scienziato come Lei non si misura con la realtà economica e politica?
Eppure si dovrebbe che come ministro della Sanità in Italia Lei non riuscì a riformare un bel niente, e ciò dimostra che non basta avere le idee, ma bisogna eliminare la cupola mafiosa che ha in mano tutto, ossia la mafia mediatica ed economica del capitalismo che tutto controlla e tutto orienta, consumi compresi.
La classe che domina è quella che produce e importa merci, la stessa possiede le strutture di distribuzione (supermercati) e sono sempre gli stessi ad avere il 100% del potere mediatico per far diventare di moda, quasi obbligatoria, consumi e stili di vita e di abbigliamento che poi ti vendono.
Quando si decide cosa produrre, cosa importare, quando si ha il potere di orientare i consumi con la pubblicità, quando si hanno le strutture e i negozi per vendere queste merci, ecco che il circuito è chiuso e la dittatura del capitale è totale e inattaccabile.
I politici non contano niente e nessuno, destra e “sinistra”, mette in discussione questa dittatura.
Come possiamo far diminuire i consumi di carne, come possiamo riformare l’agricoltura in senso biologico, sostenibile, poco idroesigente, se le decisioni alimentari li prendono i capi dei supermercati e non i saggi e gli scienziati?
Rispondiamo a questi quesiti!
Altrimenti tutte le analisi, anche le più etiche e giuste, rimarranno solo sulla carta.
Paolo De Gregorio

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