Re: Civiltà Ebraica

Inviato da  edo il 29/6/2012 22:13:43
Israele, cosa ne fai dei bambini che ammanetti?

The Independent 29 Giugno 2012
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Un’indagine condotta dal Foreign Office inglese, avvalendosi della relazione di una delegazione di alti giuristi britannici, descrive le abituali e disumane pratiche di tortura inflitte ai giovani Palestinesi, che vanno dall’incappucciamento all’impiego di ceppi di ferro ai piedi

Una indagine senza precedenti. Un gruppo di nove qualificati avvocati inglesi ha potuto indagare su come siano stati trattati, dopo l’arresto, alcuni ragazzi palestinesi (anche dodicenni). Nello sconvolgente resoconto, intitolato «Children in Military Custody» si descrivono dettagliatamente i rapimenti nei letti che questi ragazzi subiscono nel cuore della notte ritrovandosi con i polsi legati dietro la schiena, bendati e fatti inginocchiare o sdraiare a faccia in giù sul cassone dei veicoli militari.

Questi bambini, provenienti dalla West Bank, vengono poi detenuti in condizioni di tortura: detenzione in isolamento (con scarse possibilità di essere visitati dai genitori); forzati a rimanere svegli prima di essere interrogati; abusati fisicamente od obbligati a firmare delle confessioni che nemmeno sanno leggere.

Il gruppo di legali – guidato da Sir Stephen Sedley, ex giudice della Corte d’Appello – ha appreso che «ogni bambino Palestinese viene trattato come un potenziale terrorista». Nella conclusione alla quale giunge, l’indagine evidenzia ripetute violazioni della Convenzione ONU sui Diritti dei Bambini, Convenzione che proibisce trattamenti crudeli, inumani e degradanti.

«Eravamo seduti in un tribunale e seguivamo un’audizione preliminare quando un giovane apparentemente molto piccolo di età – poco più di un bambino – fu portato dentro con indosso una tuta marrone ed i ceppi ai piedi. Ne fummo sconvolti. Dei giudici anziani ci avevano invitato in una corte militare per assistere ad una cosa del genere...», così ci spiega uno degli autori dell’indagine, l’avvocato dei diritti umani Greg Davies.

Dice testualmente il resoconto dell’indagine: «Tenere d’abitudine, od anche solo per periodi prolungati, in isolamento dei bambini, è tortura».

La scorsa notte, il Foreign Office, che ha appoggiato l’indagine, ha dichiarato che porterà queste evidenze davanti alle autorità israeliane:

«Il governo del Regno Unito è da lungo tempo preoccupato per il trattamento che subiscono i bambini palestinesi incarcerati da Israele, e quindi ha deciso di finanziare quest’indagine indipendente. Se da una parte riconosce che le autorità israeliane hanno recentemente compiuto significativi miglioramenti, il governo condivide molte delle preoccupazioni espresse nel rapporto e continuerà ad esercitare pressioni per ulteriori miglioramenti».

Se il gruppo di legali ha dichiarato di non poter dimostrare la veridicità delle ripetute dichiarazioni rilasciate da bambini circa gli abusi subiti – e tutti negati dalle autorità Israeliane, che hanno dato alla delegazione di avvocati una libertà di accesso senza precedenti – può rimarcare la scorrettezza delle procedure legali adottate: i bambini israeliani devono avere un colloquio con un avvocato entro 48 ore dal loro fermo e non possono essere imprigionati se minori di 14 anni. I bambini Palestinesi possono invece essere incarcerati già a 12 anni e possono essere trattenuti per 3 mesi senza contatti con legali.

Ogni anno ne vengono incarcerati fra i 500 ed i 700.

«È convolgente che vengano incarcerati in violazione di molte convenzioni; di conseguenza, i genitori non possono visitare i loro figli perchè non ottengono i permessi», ha aggiunto Marianna Hildyard, Consigliere della Regina.

Se la squadra di legali ha accolto favorevolmente i miglioramenti introdotti dalle autorità israeliane, gli avvocati – tanto quelli palestinesi che quelli israeliani – sono stati concordi nel considerare tali miglioramenti più di facciata che sostanziali.

La sera scorsa, Amir Ofek, il portavoce dell’Ambasciata israeliana, ha dichiarato che la nazione ha apprezzato l’impegno dimostrato dalla delegazione, ma ha incolpato quei palestinesi che inneggiano al terrorismo. «È un fatto che [dei bambini] siano spesso coinvolti in atti criminali. Dato che l’Autorità Palestinese non vuole, o non è capace, di rispettare gli impegni ad indagare e punire questi reati, Israele non ha altra scelta che provvedere da sé», ha dichiarato Ofek.

«Israele prende atto delle dettagliate raccomandazioni contenute nel resoconto e le studierà attentamente nell’ambito del suo costante impegno nel ricercare l’equilibrio più appropriato fra il prevenire la violenza ed il trattare con umanità gli autori di questi crimini».

Nel resoconto si conferma che i bambini vengono strappati dai loro letti, legati e bendati. (www.childreninmilitarycustody.org)

Terri Judd

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