Re: Boicottaggio fiera del libro di Torino

Inviato da  florizel il 11/5/2008 15:33:17
Freeman
Citazione:
Dove vive questo tizio, in Tibet?...

Eheheh... in quel caso, avrebbe scritto che i monaci tibetani sono degli sporchi integralisti...

audisio, questa di Liberazione non la sapevo.

Una vergogna, però perfettamente "coerente" coi propositi dell'opposizione di fare da "governo ombra"...
Come fatto dalla Finocchiaro, appunto, che alle dichiarazioni di Travaglio su Schifani ha "coerentemente" affermato «Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, in diretta tv su una rete pubblica, senza possibilità di contraddittorio».

"Non ci sono gli stati maggiori della sinistra italiana, i quali, probabilmente non avendo tratto nessun bilancio della loro catrastrofe e volendo riportare in prospettiva un loro ritorno al governo con il Pd, sanno che hanno bisogno di essere legittimati da tanti poteri, incluso il potere della lobby sionista in Italia", ha detto Ferrando poco prima della partenza del corteo

Tornando alla Fiera del Libro di Torino, va sottolineata la chiarezza con cui Giorgio Forti, membro dell'associazione "Ebrei contro l'occupazione", ha commentato l'iniziativa: "Israele è un'operazione politica, non culturale".

"Invitare Israele per i 60 anni della sua fondazione è un'operazione politica e non culturale - ribadisce Forti - perché festeggiare questa nascita equivale a festeggiare la cacciata di 750mila persone cacciate dai loro territori. Io sono a favore della cultura, dei libri - continua il professore - ma non dovevano invitare alcuni israeliani favorevoli al governo scartandone altri e soprattutto dovevano invitare anche gli scrittori palestinesi, perché ce ne sono tanti e bravi".

L'esponente ebreo, che sorregge lo stricione 'Jewish against occupation' assieme ad una decina di persone, aggiunge: "Siamo qui perché quello che Israele sta facendo in Palestina offende i palestinesi che sono perseguitati ma offende anche la nostra cultura ebraica che è tradizionalmente antinazionalista e internazionalista. La cultura ebraica - conclude - in Europa è stata all'avanguardia di tutte le lotte per l'uguaglianza, adesso hanno invece fabbricato uno Stato che è uno dei più nazionalisti e militaristi del mondo".

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