Re: on line i redditi degli italiani

Inviato da  DrHouse il 1/5/2008 14:17:16
redna, sono abbastanza d'accordo con quello che scrivi. Solo alcune precisazioni:

Citazione:
il più forte decide arbitrariamente del più debole, così va il mondo
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Quale mondo? L'italia, i paesi occidentali,il terzo mondo, la jungla...
Qui si sta parlando come se si fosse in una foresta e per sopravvivere occorre cacciare tutto il giorno o correre tutto il giorno...
Se questa è una societa ....

Tutte le società funzionano così. In ogni società il più forte si impone e crea le leggi. Quello che scrive mpi è innegabile. Ora, però, bisogna stare attenti a non cadere nell'inganno di considerare il più forte come colui che ha il "bastone" più grande o che lo usa meglio per picchiare tutti gli altri. Questo poteva valere, forse, nelle società primordiali (ma ho i miei dubbi anche lì). Nelle società avanzate le cose non funzionano in questo modo. Innanzitutto, non si parla di singoli individui, ma di gruppi sociali. Ci sono gruppi che si affermano su altri gruppi e impongono la propria volontà e i propri interessi sugli altri attraverso le leggi. Dunque, non soggetti più forti o più deboli, ma gruppi più forti e gruppi meno forti. La forza, in questo caso, è determinata da due fattori essenziali: le risorse (in primo luogo quelle finanziarie) e l'unità, ossia l'organizzazione del gruppo. Non basta essere ricchi per affermarsi. Bisogna anche sapersi coalizzare con altri soggetti che condividano gli stessi interessi o abbiamo interessi in comune da difendere. È questa la vera chiave che distingue un gruppo forte da un gruppo debole nella società moderna. Darwin, del resto, ha sempre affermato che nell'evoluzione delle specie i gruppi che hanno imparato a collaborare tra loro sono quelli che sono progrediti di più. I gruppi deboli nelle società moderne sono essenzialmente quelli divisi, quelli che non sanno, non riescono o non vogliono unirsi. Trasferito sul piano della politica, un esempio di gruppo debole è rappresentato dalle categorie atipiche degli autonomi, che svolgono professioni molto diverse tra loro e non dispongono di un albo, di un'associazione di categoria che li riunisca e li tuteli. Non riescono a coalizzarsi, ad associarsi, a unirsi tra loro per scendere in piazza e chiedere o difendere diritti. Per questo sono regolarmente tartassati dallo stato, in particolar modo a livello fiscale. I tassisti sono invece un esempio di gruppo forte, proprio perché coalizzati: ogni volta che un governo minaccia i loro interessi, scendono in piazza e fanno clamore finché non ottengono ciò che desiderano. Non è un giudizio di merito, si intende. È un dato di fatto. Ovviamente è solo un esempio, se ne potrebbero fare tanti altri. L'unione fa la forza. Allo stesso modo, l'opposizione al sistema esistente non prospera proprio perché è oggi suddivisa in una miriade di partitini, gruppi extraparlamentari, circoli, movimenti, associazioni, forum, più impegnati a becchettarsi tra loro per discutere su chi ha ragione che a trovare un terreno comune (anche un elenco di punti minimi) attorno a cui organizzarsi. Da qui l'oggettiva debolezza.

Citazione:
Per quanto riguarda il pagar le tasse il reddito dovrebbe essere pubblico perchè è proprio in ragione della proprio capacità contributiva che si dovrebbero pagar le tasse...
Poco reddito, poche tasse...e questo l'anno capito i furbetti che dichiarano poco reddito appunto per evadere.
Ma lo stato,più furbo ancora, ha pensato bene di prendere i soldi non da chi li evade ma SEMPRE da quelli che hanno un reddito dichiarato cioè i lavoratori dipendenti.In questa maniera i furbi diventano sempre più grassi e i lavoratori dipendenti sono strizzati come non mai...

Più precisamente: lo stato prende i soldi da chi non può evadere, ossia lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi che, per la natura della loro professione, devono emettere comunque fattura (ad es. chi lavora per grandi aziende e non al pubblico). Quelli da cui invece lo stato potrebbe e dovrebbe prenderli continuano a evadere tranquillamente, anche perché, se vai a guardare, si tratta quasi sempre di categorie forti che fanno sentire la loro voce ogni qualvolta i loro interessi vengono in qualche modo minacciati (pensa agli avvocati). Gli studi di settore, in questo senso, avrebbero potuto dare una svolta. Di fatto, sono stati introdotti così malamente che hanno finito per trasformarsi in una minimum tax a tutto svantaggio delle categorie deboli e già tartassate dallo stato. Ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano. Il sistema fiscale andrebbe riformato radicalmente.

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