Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 26/9/2013 6:45:55
Qua e là c' un certo brusio e si sentono termini come diìsinformatore, portatore/difensore dell'ufficialità, qui non sei nessuno etc etc etc.

Sorvolando sulla quint'essenza di queste ed altre amenità (lì'argomentare ad hominem sic et simpliiciter con cui si tenta di sopperire ad una cronica carenza di argomentazioni valide) , l'aspetto curioso che si nota è proprio lo stile usato, stile inteso come la modaliità di argomentazione usata.

Premesso che:
*la robustezza delle proprie tesi si testa anche per come sono difese senza ricorrere all'arte del sofisma e senza aggredire ed insultare il prossimo (e quindi se le proprie tesi sono fondate ed hanno consistenza esse reggono eccome se reggono all'azione erosiva delle chiacchere);
- i blog sul web vogliono essere nella stragrande maggioranza dei casi solo dei luoghi di ritrovo dove chiaccherare e non luoghi dove fare proselitismo (il proselitismo è lecito farlo, sia ben chiaro, ma è indice di buona educazione, nei confronti del prossimo che non potrebbe essere d'accordo o che potrebbe appartenere già ad altre parrocchie e, farlo sul sito o sul 3ad che dichiara, in un qualche modo esplicito, di voler fare proselitismo senza nel contempo inveire inutilmente contro chi di quel proselitismo non ne vuole sentir parlare) ;
- la satira esorcizza le nostre contraddizioni.

Premesso questo, vediamo quindi un attimo come funziona un certo modo di argomentare ( il ricorso alle emozioni e alla ribellione) che ha preso piede sul web.

Da qui link Battaglie & Scantali




Ovviamente non è sempre cosi', ma semplicemente questo dimostra che bisogna tenere presente che ogni giudizio affrettato basato essenzialmente su un linguaggio emotivo , come ogni giudizio d'altronde, non è in bilico sull' orlo del burrone dell'errore, è già nel burrone dell' errore .

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