Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 5/11/2011 21:43:17
E' di oggi la notizia della scoperta n un affresco di Giotto di un volto celato nei dettagli:

link -> http://multimedia.lastampa.it/multimedia/cultura-e-arte/lstp/93600/

Ovviamente il marketing ha dato la sua impronte per attirare l'attenzione con il solito noioso trucco.

Per secoli questi particolari nei dipinti sono stai spesso ignorati. Ignorati anche perchè non c'era la scienza della psicologia capace di forgiare l'occhio a cogliere certi dettagli.

Il primo caso delal scoperta di un volto nascosto tra le pieghe di un affresco famoso su quello del Giudizio Universale di Michelangelo.

Correva l'anno 1923, e a Roma era direttore di un ospedale militare tale Dr Francesco La Cava, un medico calabrese che si era distinto sia in ambito medico ( fu il primo in Italia a usare delle nuove classi di farmaci contro malattie endemiche ad eziologia parassitaria), sia militare (fu sul fronte del primo conflitto mondiale con il grado di maggiore).

In visita nei musei vaticani con la sua famiglia, scopre che nel Giudizio Universale della Cappella nella Cappella Sistina, Michelangelo si era raffigurato nella pelle di San Bartolomeo.

Nella parte centrale dell’affresco, San Bartolomeo, che secondo la tradizione è stato scorticato vivo, seduto su una nuvola, mostra, tenendola con la mano sinistra, la sua pelle pesantemente pendula: tra le grinze della stessa, là dove doveva esserci il volto del Santo, appare l’autoritratto di Michelangelo:

link img

Pubblicò questa scoperta con un pregevole libro pubblicato dalla Zanichelli di Bologna nel 1925: "Il volto di Michelangelo scoperto nel Giudizio Finale. Un dramma psicologico in un ritratto simbolico".

L'interpretazione data dal Dr La Cava è che si tratta di un autoritratto simbolico: la pelle assurge a metafora di sofferenza, di profonda inquietudine. Quindi Michelangelo ha voluto effigiarvisi come per denunciare al mondo quanto aveva sofferto, quanto era stato perseguitato, quante infamie aveva subìto, quanti tormenti lo avevano afflitto.

In punto è che oggi non c'è piu' un Dr La Cava, persona sensibile e di cultura, capace di interpretare e raccontare con professionalità particolari importanti come quello scoperto nell'affresco di Giotto; oggi c'è solo un marketing il cui unico scopo è attirare clienti usando tecniche e vocaboli che fanno solo impallidire.

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