I consulenti tributari: abolizione Ici
dà maggiori benefici ai redditi più alti
ROMA (7 febbraio) - Il vantaggio derivante dall'abolizione dell'Ici per l'abitazione principale «sembra essere direttamente proporzionale al tenore di vita familiare». Lo afferma in una nota l'Ancot, l'Associazione nazionale dei consulenti tributari.
A beneficiare dell'esenzione è il 50% delle famiglie italiane ma la quota scende al 34% se si considerano le famiglie meno abbienti e sale al 63% se si considerano quelle più facoltose. «Ne consegue una maggiore incidenza del provvedimento - fa notare l'associazione - nel caso delle famiglie con un reddito più elevato».
I dati emergono da un'indagine della stessa Ancot, che ha elaborato i dati Irpet-Svimez relativi all'anno 2008 e che ha inoltre evidenziato le differenze territoriali constatando che «sono le famiglie meridionali quelle meno avvantaggiate dalla manovra: sia il beneficio medio, sia la quota complessiva del beneficio, sia la percentuale di beneficiari sono nel Sud Italia infatti minori - si legge nella nota - rispetto ai valori che si registrano per il Centro (il cui dato risente molto del peso di Roma) e per il Nord Italia. Nel Sud si concentra appena il 22% del beneficio, 15 punti in meno rispetto al peso demografico dell'area».
Per l'Ancot «il risultato è quindi un aumento della distanza, in termini di reddito, fra la parte meno ricca e quella più ricca del Paese. Le differenze permangono rilevanti anche se si considerano, invece del beneficio medio per tutte le famiglie, quello relativo - conclude la nota - alle sole famiglie beneficiarie».
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