Intercettazioni, modificata la legge esclusi aggiotaggio e insidere trading
Il governo, con un emendamento al Ddl intercettazioni, ha riconfermato la legge attuale per quanto riguarda i limiti di ammissibilità. Con una sola eccezione: non si potranno più intercettare i reati di 'insider trading' e aggiotaggio. Riscrivendo l'art. 266 del Codice di procedura penale contenente i limiti di ammissibilità per le intercettazioni, il governo ha tolto solo queste due ipotesi di reato: abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato.
Per il resto la norma è sostanzialmente confermata: si potranno intercettare tutti i reati con pene superiori ai cinque anni, più alcune fattispecie già previste nell'attuale Codice di procedura penale come la pornografia minorile, il contrabbando, i delitti contro la pubblica amministrazione e i reati concernenti sostanze stupefacenti e armi. Intercettabili anche i reati di ingiuria, minaccia, usura, abusiva attività finanziaria, molestia o disturbo delle persone con il mezzo del telefono. Dopo la stretta sul badget a disposizione delle procure per pagare l'ascolto di telefoni sospetti ed il limite di due mesi, An, Fi e Lega aggiungono al ddl sicurezza altre limitazioni.
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Tra gli emendamenti, che portano la firma del sottosegretario Giacomo Caliendo, figura anche quello che conferma il principio secondo il quale per autorizzare l'intercettazione occorre che ci siano «gravi indizi di colpevolezza». Eliminato il carcere per i giornalisti.
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