Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  prealbe il 9/9/2007 14:47:51
Guglielmo
Citazione:
Inoltre, spesso si èp citato il "pensiero comune". Non so di preciso cosa sia, ma conosco abbastanza bene il "pensiero di gruppo". Ecco alcune conseguenze (a mio parere tragiche) di questo modo di pensare:

BUSH, BLAIR E LA GUERRA I disastri della buona fede

What is Groupthink?

Io ragiono solo in gruppo

SPIONAGGIO. Come la politica usa l`intelligence

BUONI SCONSIGLI

Ora, dato che una "comunità" è piùà ampia di un "gruppo", mi chiedo:

a) come è possibile impedire effetti di questo genere in una comunità?
b) se non si riesce ad impedirli, i danni saranno maggiori o minori di quelli del pensiero di gruppo?
c) non è meglio un errore individuale, a questo punto?


a) Nello stesso identico modo in cui è possibile tentare di evitare aberrazioni in qualunque impresa umana: facendo attenzione e esercitando la consapevolezza e la volontà. (1)

b) Se non si riesce ad impedirli, se ne subiranno le conseguenze e sarà quello che Dio vorrà. Ma questo è valido a qualunque livello: individuale, di coppia, famigliare, di gruppo, comunitario, societario, internazionale e planetario (e fra un po’, probabilmente, anche interplanetario). In effetti, l’uomo è fallibile e di conseguenza lo sono anche le strutture da lui realizzate. Comunque, siamo qui a parlarne: se ne deduce che l’errore definitivo non è stato ancora compiuto.

c) “Meglio” rispetto a quali parametri? Il punto è che certe cose ne implicano altre: disporre di mezzi di trasporto più veloci delle nostre gambe, ad esempio, ci espone a dei rischi maggiori ma ci procura anche dei vantaggi. Come tutte le alternative, comporta implicitamente una scelta basata sulla valutazione del rapporto costi/benefici. Vivere in gruppo non è cosa diversa. Include vantaggi e include rischi. Ma una volta scelto di vivere in gruppo, la pretesa di mantenere il predominio di ognuna e tutte le singole opinioni individuali è, funzionalmente, tecnicamente, un assurdo pratico (come emerge con chiarezza dalla mia ultima risposta a Franco8).


Prealbe


1 - Negli articoli che hai linkato è molto significativa, a questo proposito, la parte sull’avvocato del diavolo, figura pensata ed espressa da un’entità che - a quell’epoca senza ombra di dubbio - quanto a dogmatismo e chiusura alla messa in discussione delle proprie idee non era certo seconda a nessuno. Ciononostante, a quanto pare, perfettamente conscia delle implicazioni negative del groupthink. Credo sia questo un elemento da tenere presente nel seguito della discussione.


P.S. Per il momento ho finito. Rimango in attesa di qualche replica.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=3723&post_id=99097