Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  nessuno il 28/8/2007 13:02:27
Citazione:
Ti ho già chiesto un paio di post fa di specificare quale tipo di dati ti aspetti di avere forniti da me in relazione a quanto ho detto finora.


Ok. Il catalogo è questo...

1) Comunità: potresti gentilmente portare qualche esempio concreto di collettività che rispondano alla definizione che dai del termine? (Non intendo discutere "de minima", quindi non mi interessa se gli esempi che porterai non rispecchieranno "in toto" la tua definizione. Tra ideale e realtà esiste sempre un certo scarto. Proprio per questo ti chiedo di portarmi degli esempi; perché, probabilmente, uno non basterà)

2) Pensiero comune

3) Coscienza di gruppo

4) Volontà collettiva

5) Elementi significativi in comune

6) Vincoli reciproci

7) Interferenza continua tra di essi.

Su Cristoforo Colombo e consimili:
E' davvero curiosa, per me, la tua reazione e il taglio che dai alla discussione, riguardo a questo punto. Confondi (non so quanto deliberatamente, a questo punto) espressione letterale e significato metaforico. Quindi mi trovo costretto a volare più terra-terra (o, perlomeno, dato che mi hai velatamente accusato di non calarmi nella realtà, provo a farlo).
Far nascere un figlio, e allevarlo fino a che non sia un individuo, una persona autonoma, è un'avventura anche più grande di quella di Cristoforo Colombo. E' la manifestazione migliore della creatività e dell'avventurosità umane. Lo si fa "al buio", ignoranti di ogni futuro. Eppure, la stragrande maggioranza degli esseri umani che hanno figli, considerano questo viaggio (compiuto sempre senza bussole né carte nautiche) affascinante e bellissimo. E, per giunta, riescono - molto spesso - anche ad avere successo in questa avventura.
E non mi pare sia né "spietato", né "criminale".

Citazione:
Stai dicendo che qualunque modello sociale corrisponde ad un “letto di Procuste”? Che è comunque meglio nessun modello sociale? E’ questo il senso?


Nei fatti, sì. Qualunque modello sociale (essendo necessariamente un "valore medio" delle preferenze individuali) sarà simile ad un vestito acquistato al supermarket. E la differenza con quelli fatti su misura è notevole. Comunque, mi basterebbe diminuirne il più possibile effetti e presenza, dato che non sono dio.

Citazione:
Di me stesso posso essere ragionevolmente sicuro.
Su che base? Mi pareva che l’esperienza non garantisse un accidente di niente per il futuro.


Sulla base dell'esistenza del mio corpo, quantomeno. Che è cosa di cui non è possibile dubitare, e che non richiede alcuna esperienza. Si impone da sé come dato. Ma può darsi tu appartenga alla schiera dei puri spiriti, per i quali, in effetti, assumere se stessi come base di partenza risulta oggettivamente difficoltoso.

Buona vita

Guglielmo

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