Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  arturo il 25/8/2007 11:56:25
( tento di "fare da spalla )

Insomma , Prealbe sostiene che l’uomo ha bisogno di punti fermi a cui fare riferimento per avere la possibilità di “modificarli “ ed di conseguenza evolversi ( migliorare) sia come singolo individuo nel delimitato arco di tempo relativo al suo ciclo vitale, sia come collettività nel vasto arco di tempo relativo a quello sociale collettivo

In mancanza di tali agganci sopraggiunge un senso di smarrimento che porta l’individuo a ripiegarsi in se stesso e a "proteggersi" rifiutando (o delimitando a gruppi ristretti) i rapporti con la collettività in generale nella quale non si riconosce ( non vi " s'indentifica" !) e che – di conseguenza - non riconosce come “appartenente” ( ODDIO, che ho scritto ! ) a se stesso

In breve si innesca un processo involutivo di regressione del singolo che si ripercuote sulla collettività ( o viceversa)

Questo mi pare di aver intuito….

Se mi sbaglio MI CORRIGGERETE !!!!

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