Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  prealbe il 17/8/2007 19:29:24
Parte prima. La parte seconda seguirà poi, ché ho un po' da fare.

Paxtibi
Citazione:
Ma le definizioni diverse non implicano la contemporanea molteplicità dei significati. Il significato cambia se cambia il contesto, nello stesso contesto rimane costante. Inoltre, non tutte le parole presentano questa polivalenza, e in proposizioni che vogliano affermare verità oggettive deve essere scrupolo di chi le formula eliminare ogni ambiguità preferendo termini a significato univoco e assicurandosi della rispondenza del significato scelto con il contesto dato nei termini a significato multiplo.

Ora, tu puoi continuare a negare queste elementari osservazioni, ma chiariamo subito che sarebbe come negare l'esistenza del linguaggio scientifico e, in fondo, la possibilità di poter comunicare una qualsiasi verità oggettiva, dal momento che il significato di ogni affermazione è subordinato all'interpretazione del ricevente.
Non avrebbe senso nemmeno questa discussione, in quanto ciascuno di noi potrebbe ad ogni intervento sostenere di aver affermato una verità inconfutabile e imputare all'errata interpretazione altrui il non riconoscerlo.

Tanto è vero che esistono traduttori automatici specializzati nelle varie materie scientifiche, il cui algoritmo opera una scelta a priori influenzata dal contesto. Noto inoltre che li devi utilizzare raramente, in caso contrario avresti potuto apprezzare un miglioramento della qualità non indifferente nel giro di pochi anni.

In letteratura sfruttare l'ambiguità dei termini per creare diversi livelli di lettura è un segno di buona qualità. Ma la letteratura non afferma verità oggettive.

Si, Pax.

Allora, in nome dello "scrupolo" finalizzato a "eliminare ogni ambiguità" e per avvicinarci il più possibile al "linguaggio scientifico", immaginando che anche tu stia cercando di "comunicare" una "verità oggettiva", ti prego di corredare il tuo intervento del rimando, per ogni vocabolo utilizzato per cui ne sussista più d'una, all'accezione da te prescelta.

Un'altra cosa: siccome nei dizionari, come avrai probabilmente notato, la definizione di una parola è formata da altre parole, ti pregherei, sempre per sfuggire ogni minimo rischio di fraintendimento, di precisare anche per queste la definizione da te intesa; e nel caso tale ulteriore definizione fosse, come probabile, formata a sua volta da parole, mi raccomando di proseguire fino allo svisceramento di tutte le parole coinvolte nel processo.

Rimarrà poi probabilmente ancora qualche margine di incertezza su quella fastidiosa terminologia astratta (che talvolta ricorre in argomenti che abbiano al centro l'essere umano) e per la quale è piuttosto complicato - stante la mancanza di corrispettivi tangibili - conseguire la certezza dell'univocità di rappresentazione interiore tra gli interlocutori. Ma certamente anche per questo aspetto tu avrai qualche brillante idea su come superare l'impasse.

Infine: siccome molti vocaboli hanno anche una valenza emotiva soggettiva associata (non so: "anarchia", "stato", "democrazia", "libertà", "gerarchia", "comunità"; tanto per rimanere in tema) di cui purtroppo i dizionari non riportano traccia, e che, ahimè, tende ad influire in maniera non esplicita sulle considerazioni dei partecipanti al dibattito, sarà anche bene che tu specifichi la tua disposizione verso i termini di questo tipo che dovessero ricadere tra quelli considerati, magari associando un punteggio (positivo per quelli che ti piacciono e negativo per quelli che ti dispiacciono; per esempio: "tasse" -90; "anarcocapitalismo" +95; "Rothbard" +9999; ed è inutile dire che naturalmente sia la scala di riferimento sia il metodo di misurazione dovranno essere precisati in modo inequivocabile) in modo che chi legge possa tenere conto anche di tali influenze.

Ovviamente, tali attività dovranno essere svolte anche da me ed ogni altro partecipante al 3D.

Tutto ciò fatto sono però certo che potremo tranquillamente dedicarci ad un dialogo finalmente scevro da ogni ambiguità e nessuno potrà più invocare "l'errata interpretazione altrui"; finalmente, l'oggettività sarà scesa tra noi.

(E con ciò, per quanto mi riguarda la parentesi sulla linguistica è bella che chiusa. Se qualcuno ritiene di baloccarsi ancora con "l'univocità dei significati", il "linguaggio scientifico" e le "verità oggettive" mentre si sta parlando della comunità umana, beh, non sarò certo io a sottrarlo alle sue bizzarre idee.)


Prealbe

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