Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  SENTIERO il 15/8/2007 5:02:47
Citazione:

nessuno ha scritto:
Ciao a tutte/i


Tu Prealbe, sostieni che, per quanto esista un "qualcosa" di assolutamente individuale all'interno di ogni persona, questo "qualcosa", all'inizio della vita, è "potenziale" ed "informe" (almeno, io l'ho capito così il tuo ragionamento) e occorre il contributo della società per sgrossarlo e renderlo attuale.


Dalla risposta che ha dato Prealbe, la differenza tra le nostre vedute, sta nel supporre che le caratteristiche personali, vengono quasi totalmente coperte dall'influenza che la societa' ha sull'individuo. Io sostengo che a volte e' possibile, ma che spesso non lo e'.

Citazione:


Però, se guardiamo a quello che gli psicologi che studiano i bambini appena nati chiamano "temperamento", vediamo che il bimbi vengono al mondo con una serie di caratteristicheindividuali che non sono per nulla potenziali. In sostanza, i bimbi variano su nove dimensioni bipolari che riguardano:


a) Attivo/passivo
b) Regolare/irregolare
c) Adattabile/rigido
d) Intenso/calmo
e) Umore positivo/negativo
f) Distraibilità/concentrazione
g) Persistenza e durata dell'attenzione (alta/bassa)
h) Sensibilità percettiva (alta/bassa)

Le caratteristiche "istintive" presenti alla nascita sono talmente poco "potenziali" da consentire ad un neonato di riconoscere l'odore della madre e distinguerlo da quello di altre persone dopo 5 minuti dalla nascita.
Capisci come questo semplice fatto contribuisca a rafforzare il legame madre-figlio, consentendo la sopravvivenza del piccolo.

Quindi, io la vedo così: la presenza di elementi, anche forti, di individualità al momento della nascita (e, secondo alcuni, addirittura nelle fasi di vita fetale) non solo non impedisce, ma addirittura è fondamentale per la socializzazione. Chi vede solamente il lato individuale dimentica che, dal punto di vista energetico, gli esseri umani sono dei "sistemi aperti". Abbiamo bisogno degli altri, per esistere, fin da quando non c'eravamo neppure (nessuno di noi è in grado di autocrearsi, né di riprodursi da solo).


Buona vita

Guglielmo


Quella che tu hai scritto, e' il tentativo di definire alcuni comportamenti umani, credo poco utile, in quanto spesso alcune caratteristiche come Attivo e passivo, sono presenti contemporaneamente in un individuo. E cosi' via per le restanti definizioni...


Per il fatto che un neonato possa avere delle facolta' particolari, credo che riguarda l'istinto di sopravvivenza o di conservazione e tali potenzialita' con il crescere, vengono completamente oscurate (o quasi) dall'influenza della societa'. Senno non si venderebbero le merendine, o la cocacolla, le sigarette ecc....

Citazione:

x Prealbe da Nessuno

Alla fine, credo che io e te andiamo abbastanza d'accordo, nella nostra visione del (presunto) contrato individuo-comunità


Mai frase fu piu' profetica

Ciao Nessuno e buona vita a te.
Roberto

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