Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  prealbe il 13/8/2007 0:03:27
nessuno
Citazione:
Io penso che la tensione tra comunità ed …

Questa parte mi trova sostanzialmente concorde (con qualche riserva sul “geneticamente”, ma non mi voglio infognare su questo aspetto, che è uno di quelli da cui si rischia di non uscire più. ).

Citazione:
Passando ad un piano più sociologico-politico, il termine "comunità" deriva da "comune". Cioè l'insieme delle persone soggette al "munus", al pagamento di una tassa o ad obbligazioni che li legano gli uni agli altri. Il suo contrario è "immune", termine che designa coloro che non sono soggetti al pagamento del "munus" (per una bella trattazione della questione vedi i testi di Roberto Esposito: "Immunitas" e "Communitas").
Di fatto, ognuno di noi nasce in un ambiente, e senza quell'ambiente non solo non sarebbe mai esistito, ma non potrebbe neppure diventare adulto. Diventando adulto (che è una faccenda alquanto complicata) diventa un "individuo" e si dà un'identità. E l'identità si costruisce sulla base di una doppia negazione: negazione delle determinanti biologiche (ho questo carattere e questo temperamento, ma non sono obbligato a esprimerlo...) e delle determinanti sociali (la società in cui nasco mi assegna una serie di ruoli e di posizioni, ma non sono obbligato a uniformarmi ad essi, ho il mio carattere...).
Ma è, per l'appunto, una faccenda complicata. Implica il tener conto che esiste una "società", ma saper decidere anche senza e contro di essa, quando lo si ritiene opportuno.

Anche qui non ho nulla di particolare da eccepire. Mi sembra un inquadramento equilibrato della questione. Ho evidenziato le parti che mi sembrano particolarmente trascurate nelle affermazioni di certi individualisti “radicali”.

Citazione:
Potenziale ed informe?
No, Prealbe, né l'uno né l'altro

Qui, invece, anche dopo aver letto quanto hai copia/incollato, non ho capito esattamente in che modo contrasti con quanto sostengo io nel contesto del tema dibattuto. Sarebbe comunque a mio parere più chiaro e immediato per la discussione se ognuno di noi esprimesse direttamente “a parole sue” le proprie considerazioni, con eventualmente il rimando a fonti esterne (1).
Io personalmente, in ogni caso, non intendo mettere in dubbio che se qualche interlocutore propone dei dati, essi siano attendibilmente riportati.

Buona vita anche a te.


Prealbe


1 - Anche in inglese, se proprio non se ne può fare a meno... ma, come da intervento di Arturo, non tutti lo masticano a perfezione (neanche io, se è per questo, mi proporrei mai come traduttore professionista ) e si rischia quindi sia di lasciar fuori qualcuno dal dialogo sia qualche malinteso sui contenuti.

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