Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  arturo il 25/9/2007 15:07:14
Nelle comunità del passato l'individuo non esisteva proprio né in quanto soggetto di diritti, né in quanto bersagli di doveri. ...

....mentre solo con l’avvento dei sindacati ( mi scuso per la rozza schematizzazione del concetto già ampiamente argomentato da Nessuno in un suo post precedente) avrebbe scoperto questa sua qualità intrinseca ed imprescindibile, preso coscienza di sé, del proprio diritto di libertà d'azione ed imparato a farne largo uso a suo esclusivo vantaggio

Prima invece "l'uomo qualsiasi" era uno schiavo - a differenza di oggi ! - privo di "potere contrattuale" armato solo di randelli e forconi ( che- a dir il vero-"facevano male" quando venivano usati...)

Era un un soggetto indistinto che casualmente si dava da fare all’interno di un’altrettanto non meglio identificato “amalgama” sociale del quale – grazie alla propria inconsapevole espressione personale vissuta in comune con gli altri inconsapevoli “soggetti”- contribuiva ad indicarne la via e la direzione dello sviluppo in tutti i campi dell’attività umana

Compreso quello filosofico che ancora oggi si rivolge a Socrate Platone e Aristotele e .. campa di rendita sulle loro spalle


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