Re: Ma non si fanno almeno un pò schifo????

Inviato da  vernavideo il 1/8/2007 17:29:56
Ciao Gobbo,
Citazione:
Comunque in mezze a tante brutte notizie almeno ce ne una buona.

Mica tanto,
Il furbo corruttore si e' dimesso, cosi' non hanno potuto cacciarlo, come invece sarebbe stato il caso. E comunque colui che ha beneficiato della corruzione, nonche' tirato fuori i soldi per attuarla, mi sembra che stia seduto tranquillo nel suo scranno , quindi c'e' veramente poco da rallegrarsi.

Il proposito era comunque buono, e contribuisco anche io con la spalla del manifesto di ieri di robecchi:
Citazione:


Lavori usuranti

Alessandro Robecchi


Cari tutti, mi chiedono di commentare, possibilmente in modo divertente, la triste vicenda di Cosimo Mele, il deputato dell'Udc che si è portato in albergo un paio di signorine (una delle quali a momenti ci resta per overdose). Ebbene, sappiate che mi rifiuto di fare satira su questo avvenimento. E mi rifiuto per un motivo molto semplice: ci sono autori di satira molto più bravi di me, che fanno più ridere, che addirittura hanno uscite così esilaranti che ancora stento a riprendermi. E uno di questi è Cosimo Mele, deputato dell'Udc. Cercate di capire la mia posizione, è una specie di solidarietà di categoria: un comico non parla volentieri di un altro comico.
Insomma, non è bello rubare battute ai colleghi, ma questa volta sono costretto a farlo. Vi prometto che per ogni battuta esilarante citerò la fonte. Ecco qui: «Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto con me» (Cosimo Mele, La Stampa).
Eccone un'altra, di sapore religioso: «Certo che mi riconosco con i valori cristiani, ma che c'entrano questi con l'andare con una prostituta? E' una faccenda personale» (Cosimo Mele, La Stampa).
Un'altra: «L'ho pagata? Non proprio... Le ho fatto un regalo, una somma in denaro». (Cosimo Mele, Corriere della Sera).
Direi che basta così: come possa un partito come l'Udc privarsi di un simile talento comico resta un mistero per tutti. Vero che hanno il segretario Cesa, altro bel campione della risata, che ieri ha teorizzato di spendere qualche soldo per finanziare i «ricongiungimenti familiari» dei deputati, perché dopo sei giorni passati a votare in aula o c'è la moglie a portata di mano o uno è costretto ad arrangiarsi con quel che trova («E che, i parlamentari dell'Udc non fanno l'amore?». Cosimo Mele, La Stampa).
Insomma, di fronte a simili talenti, che bisogno c'è della satira? Piuttosto altri avranno bisogno di aiuto e sostegno, ad esempio le mogli (quella di Mele non smette di piangere), o i figli («Non so come dirglielo», ma che ci vuole, gli dica di comprarsi i giornali, no?).
E aggiungerei, tra i bisognosi di comprensione, anche tutti i devoti onorevoli accorsi al Family Day. Quelli che non erano già divorziati alla fatidica data lo hanno fatto dopo (come Fini), e altri, come Mele, si sono distratti un attimo. Meno male che da quelle parti tendono al perdono, e provano una certa attrazione di chiara marca cattolica per l'ipocrisia. Perché se no, se fossero rigorosi, al prossimo Family Day rischierebbero di ritrovarsi in quattro o cinque, a celebrare le gioie della famiglia tradizionale.
Ma naturalmente, siamo giusti, l'unica vera solidarietà va alla signorina di cui, scoppiato lo scandalo, nessuno si occupa più. Ha avuto il romantico regalo in denaro. Ha finito la notte all'ospedale. Ha passato qualche ora di svago con l'onorevole Cosimo Mele. Massima solidarietà per chi fa lavori usuranti.



Ciao,
Stefano

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