Re: P2P, individuati quasi 4.000 condivisori italiani (e la Privacy?)

Inviato da  Pausania il 12/6/2007 13:42:52
Citazione:
Se si vuole criticare si deve avere la coscienza pulita, o almeno avere la consapevolezza dell'illegalità e immoralità del fenomeno!

Più o meno stai dicendo che bisogna colpire senza pietà il passante che raccoglie le banconote cadute dall'auto in fuga dei rapinatori che hanno appena svaligiato la banca.

Ovvio che tecnincamente quei soldi sono rubati, ma in un contesto di furto generalizzato e a mano armata, è così necessario prendersela con il passante che raccoglie le banconote?


Citazione:
LA gente non comincia a scaricare e rubare dischi e film perchè animata da questo desiderio di "ribellione la sistema"(anche perchè si sta parlando della Società ITALIANA Autori ed Editori. che quindi è solo relativa al nostro paese) ma lo fa solo perchè li ce li ha gratis ed evita di comprarseli!

Iceman, ho forse parlato di Siae? Ho parlato di diritto d'autore, che viene gestito in maniera truffaldina sia in Italia che altrove.

Io non ho parlato di ribellione al sistema, ovviamente. Ho solo detto che se tu vivi in un sistema truffaldino che cerca di spillarti quanti più soldi possibile (mettendo una tassa del 120% su un bene di consumo, più l'Iva e tutto il resto), sarà automatico che chi è sottoposto a quel sistema si faccia furbo e provi a fregarlo in tutti i modi. Non è una scelta ideologia, ma un dato di fatto.


Citazione:
La gente si lamenterebbe comunque perchè credo non esista un sistema di tutela dei diritti d'autore senza "buchi", per quanto riguarda film,musica e software.

Niente ovviamente è senza buchi, ma se l'autorità non si comportasse come un signorotto feudale che applica balzelli ad ogni cosa che respira, si muove o cade dal cielo, forse una soluzione ci sarebbe.


Citazione:
La gente andrà avanti a scaricare senza la minima flessione, visto che, come ho già detto, non esiste prezzo più competitivo dello "zero" con cui si ottengono le cose con P2P.

No, ma esiste la qualità ed esiste il fatto che ormai, forse dovremmo cominciare a mettercelo in testa, l'idea del negozio che vende dischi o film sta diventando obsoleta, e non saranno certo le grida manzoniane che minacciano l'ergastolo per chi scarica musica.

Il dato di fatto è che il P2P è una realtà, come è una realtà che nessuno è più disposto ad entrare in un negozio dove non trova quello che cerca, se non quei tre dischi da hit parade, quando con due click può trovarsi film e musica introvabile, può scegliere quale canzone avere, scopre film mai sentiti.

Se l'industria dei media fosse una vera industria avrebbe capito che il business è quello, e che su quel modello ci fa i soldi; invece preferisce avere gli incassi assicurati dal gendarme di Stato, spacciando prodotti raccapriccianti
e facendo pure la finta di piangere per i poveri artisti impoveriti.

Ti sei mai chiesto perché i libri, che pure sono coperti da copyright, non sono considerati nel fenomeno P2P?

1: non vengono scambiati
2: non li legge nessuno
3: i libri hanno un mercato vero, con consumatori veri. Quindi vendi ai lettori veri, e a chi non legge non vendi comunque (al massimo si fa prestare il libro dall'amico). Ed infatti le case editrici, se mai si lamentano, si lamentano del numero dei lettori, non del numero di persone che si fa prestare i libri o che va in biblioteca. E non pretendono di sorvegliare le case delle persone per vedere chi si presta i libri.

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