Re: La spietata mattanza dei delfini

Inviato da  nike il 22/4/2007 15:05:39
Ricordo che vidi per la prima volta un museo oceanografico…
- Museo Oceanografico di Montecarlo-
…e di fronte la vasca con gli squali piansi.



Sarò patetica , ma di fronte a quello squalo mi sembrava di essere io dentro la vasca. Considerando che lo squalo come animaletto in gabbia non è nemmeno particolarmente dolce o stimola dolcezza come ad esempio Knut l'orsetto di Berlino quello che provai ed avevo circa 12 anni..lo ricordo ancora adesso.

Ci sono diversi gradi di orrore , ma dato che si parla di animali la faccenda del orsetto Knut mi fa ribrezzo. Come del resto odio lo Zoo o il Circo che non mi ha mai divertito, anzi piangevo anche lì. Per i clown veramente, ma crescendo e comprendendo come venivano ammaestrati gli animali tutto quello che culturalmente era apprezzabile riguardo gli artisti del circo o la storia del circo etc , lo trovai improvvisamente troglodita e animalesco, in senso spregiativo del termine.




L'orsetto Knut è salvo, ma è già polemica ..da La Stampa

La mamma lo ha dato alla luce assieme a un fratellino ma poi li ha ignorati; le autorità dello zoo l'hanno salvato, ma un attivista per i diritti umani si oppone
BERLINO
Sta commuovendo la Germania e le sue foto sono su tutti i media, ma il piccolo Knut sta anche suscitando le polemiche degli animalisti tedeschi. Knut è un cucciolo di orso polare, nato lo scorso dicembre allo zoo di Berlino. La mamma lo ha dato alla luce assieme a un fratellino ma poi li ha ignorati. L’altro cucciolo è morto; le autorità dello zoo hanno deciso di intervenire per allevarlo, un pò per compassione, un pò per salvare un esemplare di una specie rara.

Ma il piccolo Knut (peso alla nascita, 8,7 chili) secondo un attivista per i diritti umani avrebbe dovuto essere soppresso con una iniezione; sarebbe stato più rispettoso. «L’allevamento a mano non è adeguato alla specie, è una violazione delle leggi che proteggono gli animali» tuona l’animalista Frank Albrecht intervistato dal quotidiano Bild, che ha seguito la crescita del cucciolone. «Lo zoo deve ucciderlo». In verità, poi Albrecht ha parzialmente ritrattato. Lo zoo avrebbe dovuto lasciarlo morire: «allo stato naturale, sarebbe morto». Un caso simile è avvenuto in dicembre allo zoo di Lipsia e quel cucciolo fu soppresso subito. Ma ora che è in grado di nutrirsi da solo, uccidere Knut sarebbe altrettanto sbagliato.

Ci sono altri politici e animalisti più clementi. «Uccidere un animale non ha niente a che vedere con la protezione animal» dice Wolfgang Apel, a capo della federazione tedesca per la protezione degli animali. La politica verde Undine Kurth considera «inaccettabile» l’idea dell’eutanasia e Petra Pau, della Linkpartei (partito della sinistra), ricorda seccamente la tragica fine di Bruno, l’orso italiano che vagabondando nelle Alpi ebbe la sventura di passare il confine, e fu ucciso dai cacciatori bavaresi col consenso delle autorità preoccupate per il bestiame. «Berlino non è la Baviera. Knut sarà più fortunato di Bruno».

Altri animalisti si preoccupano per il futuro del cucciolo. «Non si può fare un animale da compagnia di un animale selvatico» commenta Ruediger Schmiedel, a capo della Fondazione degli Orsi.

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