Re: Virginia Tech - solo lennesimo "pazzo"?

Inviato da  Enrico il 19/4/2007 15:19:56
Aggiungo un altro pezzo del puzzle, fresco di giornata, riguardante la famiglia del ragazzo.



La sorella del killer lavora al Dipartimento Usa

Sun-Kyong Cho, sorella di Cho Seung Hui, è dipendente dell'Ufficio gestione della ricostruzione dell'Iraq, con sede a Washington

WASHINGTON - La sorella dell'autore della strage all'univeristà Virginia Tech lavora sotto contratto per un ufficio del Dipartimento di Stato che gestisce i miliardi di dollari degli aiuti americani all'Iraq. Sun-Kyong Cho, sorella di Cho Seung Hui, è dipendente dell'Ufficio gestione della ricostruzione dell'Iraq, secondo quanto riferito da un membro del Dipartimento di Stato, che ha aggiunto che la donna lavora in una sede distaccata a Washington. I messaggi lasciati nella sua segreteria telefonica dell'ufficio, nella quale si presenta come Sun Cho, sono tutti senza risposta.

CONTRACTOR - «Sun-Kyong Cho non lavora alle dirette dipendenze del Dipartimento» ha detto il portavoce Sean McCormack. Secondo altre fonti la donna sarebbe dipendente di un «contractor». L'Ufficio per la gestione della ricostruzione dell'Iraq è stato creato dal presidente George Bush. Secondo l'università del Princeton, dove Sun-Kyong Cho si è laureata in economia nel 2004, si tratta del terzo incarico affidatole dal Dipartimento di Stato. Prima aveva lavorato per brevi periodi all'ambasciata americana a Bangkok, in Thailandia, e all'International Labor Office del Dipartimento.

NONNO - Tra i parenti di Cho Seung Hiu, l'unico a parlare è stato il nonno materno, che ha rilasciato delle dichiarazioni all'agenzia sudcoreana Yonhap. Dicendo di chiamarsi Kim e di avere 81 anni ha raccontato, ancora sconvolto dall'accaduto, di avere visto l'ultima volta il nipote quando questi aveva sette anni, poco prima che con la sua famiglia nel 1992 emigrasse negli Stati Uniti. Un ragazzo intelligente, sì, «ma i suoi silenzi preoccupavano i genitori» ha detto l'anziano. Telefonava alla figlia «due volte l'anno» e ogni volta gli chiedeva notizie del nipote e lei rispondeva: «Sta bene». Ma oggi il nonno, residente alla periferia di Seul, si chiede come il ragazzo «abbia potuto fare tutto questo». È stato «un fulmine a ciel sereno», ha aggiunto.

LIBRI USATI - «Cho non sapeva parlare bene ma era beneducato. I genitori temevano però che potesse essere muto» ha detto ancora il nonno del ragazzo in un'interbista al quotidiano Hankyoreh. Kim ha aggiunto che i genitori di Cho avevano un piccolo negozio di libri usati a Seoul prima di lasciare la Corea del Sud alla volta degli Usa. E ha aggiunto che il padre di Cho si recava spesso in Arabia Saudita per lavoro prima di sposarsi. La famiglia di Cho - ha rivelato ancora il nonno materno - aveva pochi soldi quando è partita. Poi i rapporti con i parenti lontani si sono sempre più diradati: solo la sorella di Cho chiamava ogni tanto per dare notizie. La sorella della madre di Cho ha rivelato di non conoscere neppure il numero di telefono della parente. Si erano parlate l'ultima volta a ottobre. «Quando sono partiti, mi ha detto che lo facevano per dare un futuro migliore ai loro figli. Poi non l'ho più vista per 15 anni» ha detto la donna.

19 aprile 2007

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