Re: Mutilazione Genitale Rituale

Inviato da  astro il 15/2/2007 2:42:35
Premessa assolutamente necessaria: trovo queste pratiche assolutamente superflue ed anacronistiche, personalmente non le praticherei per alcun motivo al mondo su miei eventuali figli sia maschi sia femmine.

Quando si parla di mutilazioni genitali femminili si incappa in una serie di luoghi comuni.

Innanzitutto si associano queste pratiche all'Islam. In realtà sono diffuse principalmente in tutta la fascia sub-sahariana ed è praticata da popolazioni che professano sia l'islamismo, sia il cristianesimo, sia l'animismo.
In questo topic ho letto riferimenti "agli arabi": mutilazioni genitali sono praticamente assenti nella penisola araba.

Il secondo luogo comune è usare il termine infibulazione come termine omnicomprensivo. L'infibulazione è una pratica ben precisa, particolarmente odiosa, che consiste nell'asportazione del clitoride, delle piccole labbra, grandi labbra e cucitura della vulva. A questa pratica si associano tutta una serie di problemi: il rischio di infezioni mortali contratte durante l'"operazione", eseguita con metodi "artigianali", infezioni ricorrenti, infezioni post-parto, oltre a rendere spesso il rapporto sessuale doloroso.

Oltre all'infibulazione esistono altre 2 pratiche principali:

- una pratica del tutto rituale che consiste nell'incisione (con un ago) del clitoride allo scopo di far fuoriuscire qualche goccia di sangue, praticamente senza rischi;

- l'asportazione parziale o totale del clitoride, pratica che presenta qualche rischio di infezione se eseguita, come accade, senza accorgimenti igienici, ma che, contrariamente a quello che si crede, non pregiudica affatto la possibilità da parte della donna di godere pienamente dell'atto sessuale.


Per la circoncisione maschile non mi risulta che esistano casi di persone impossibilitate a raggiungere l'orgasmo. Se poi si parla di "quantità di piacere", bisognerebbe capire qual'è il termine di paragone.
[EDIT: Il frenulo resta in sede con la circoncisione]

Con quanto sopra non intendo affatto difendere queste pratiche.

Sono pienamente d'accordo con chi ha affermato che dovrebbero essere riservate a persone che hanno completamente raggiunto l'età adulta (stavo per scrivere l'età della ragione, ma ho il terribile sospetto che non esista).

Sono però molto perplesso all'idea di farsi carico di dover portare dei "valori" all'interno di altre culture (non "esportiamo" già abbastanza?)

Prendere invece una posizione legale _in Italia_ è un altro discorso, che potrebbe avere il suo senso.

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