Vigilanti politici sui mass-media

Inviato da  ivan il 26/11/2006 9:12:51
Cari amici gomblottitsti domenicali, che passate il vostro tempo seduti davanti ad un PC a complottare contro questo e contro quello, magari fumando qualche sigaretta e bevendo un goccino di quello buono che ci ha portato un caro amico: ci aspettano tempi duri.

Dalla Stampa on line:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200611articoli/14667girata.asp



"Turco: un ticket per chi beve e fuma"

Citazione:


Il Ministro: «Sanzioni a chi non ha cura di sè»

«Il Welfare inglese multa chi ha stili di vita scorretti? Anche il servizio pubblico italiano stabilirà entro dicembre il dovere di non ammalarsi: accanto al diritto alla salute verrà attribuita ai cittadini la responsabilità di collaborare con il sistema sanitario». Il ministro della Salute Livia Turco ha pronto un pacchetto di misure «identico per ispirazione» a quello varato da Tony Blair in Gran Bretagna. «E’ tutto già definito attraverso un piano interministeriale che sarà presentato al premier Romano Prodi entro gennaio - precisa la Turco -. Il governo metterà in guardia i cittadini sui danni dell’errata alimentazione, del fumo, dell’eccesso di alcool e dell’obesità. Poi, se non basta, passeremo a sistemi sanzionatori».

Ministro, esiste il «dovere di non ammalarsi»?
«Sì. Lavoriamo ad welfare responsabile e per garantirlo serve la collaborazione dei cittadini. In sanità i diritti verranno agganciati ai doveri. Per i danni diretti ed indiretti che derivano da stili di vita non corretti lo Stato spende decine di miliardi di euro l’anno. Daremo linee guida perché è giusto che le istituzioni facciano maturare la consapevolezza. I corretti stili di vita verranno promossi; e se ciò non basta, ne verrà in qualche modo sanzionata la mancata osservanza. L’idea della multa può essere un utile deterrente perché i diritti devono andare a braccetto con le responsabilità».

Cioè?
«Il diritto alla salute non è soltanto godere delle prestazioni sanitarie, ma avere coscienza che una dieta scorretta e sbilanciata, l’abitudine al fumo di tabacco, il consumo eccessivo e inappropriato di bevande alcoliche e un’attività motoria insufficiente costituiscono importanti fattori di rischio per numerose patologie, come l’infarto cardiaco, l’ictus cerebrale, alcuni tipi di tumore, il diabete mellito tipo 2, l’ipertensione arteriosa, l’osteoporosi. Venerdì, per esempio, la ricercatrice Paola Muti mi ha relazionato sull’importanza della dieta mediterranea nella prevenzione dei tumori femminili».

Cosa prevede il «pacchetto» contro le morti evitabili?
«E’ un provvedimento per il contrasto al fumo, all’obesità e alle scorrette pratiche alimentari. Ha richiesto mesi di indagini. La salute è un bene sia individuale sia collettivo. Secondo l’Oms il 50% delle patologie maschili e il 25% di quelle femminili sono legate a stili di vita non salutari. Il dovere di non ammalarsi appartiene alla responsabilità individuale. Per ora puntiamo sulle campagne di educazione ai corretti stili di vita. Se serviranno, arriveranno misure di responsabilità e strumenti sanzionatori sul modello del ticket della negligenza: ora è applicato in Toscana, ma si può estendere al resto d’Italia».

Quali sono le misure di responsabilità previste?
«Se il cittadino che pretende una prestazione non ritira il referto o non si presenta alla visita, è giusto che paghi una multa: arreca un danno al servizio nel suo complesso e agli altri cittadini. Anche i ticket per i “codici bianchi” al pronto soccorso sono un’appropriata misura responsabilità: quando non c’è il requisito dell’urgenza, il cittadino versa la stessa cifra che dovrebbe pagare per una normale visita ambulatoriale. Ci si accanisce contro lo spinello... ma le principali cause di morti evitabili in Italia sono la cattiva nutrizione, la mancanza di attività sportiva, il fumo e l’abuso di alcool. E’ qui che vogliamo incidere: ognuno deve fare la sua parte per promuovere stili di vita adeguati».

E per chi non li rispetta?
«La via maestra per il patto di responsabilità con i cittadini è quella dell’informazione e della conoscenza. Penso, però, che sia lecito sanzionare la mancata osservanza delle regole».

Quando presenterà il provvedimento in Consiglio dei ministri?
«Entro un mese. C’è un costo sociale dello stile di vita scorretto che grava sul sistema. E c’è una coincidenza di vedute tra noi e Tony Blair: lo dimostra anche l’agenda europea, inclusa l’imminente conferenza di Istanbul contro l’obesità».

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